CANTONESa po’ mia 1.0

Ecco alcune nuove o folli proposte da sottoporre ai politici che saranno eletti il 19 aprile, sfortunatamente però, il mantra del “sa po’ mia” è sempre lì indipendentemente dallo scorrere del tempo, in agguato e pronto a intervenire quando qualche idea presuppone un’accresciuta dose di impegno per realizzarla.

Aziende ticinesi che assumono personale

Partendo dal presupposto che per le aziende ticinesi, assumere personale residente dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, dobbiamo accettare che invece non è così e lo sappiamo tutti. E allora perché continuare a incentivare per qualche mese le aziende che assumono personale residente (torna in disoccupazione, esauriti i sussidi) quando dovremmo disincentivare chi non lo fa di sua spontanea volontà, con un aggravio fiscale “mirato”?

Sa po’ mia

Aziende con sedi giuridiche fuori cantone che non pagano un franco

Se da un lato fosse possibile penalizzare le aziende ticinesi che assumono frontalieri al posto di residenti, più difficile sarebbe poterlo fare con le aziende le quali sedi giuridiche si trovano in Cantoni o Stati fiscalmente più attrattivi del nostro? E allora perché non modificare la Legge Tributaria ticinese introducendo il concetto secondo il quale le aziende con sede giuridica altrove ma che impiegano personale frontaliere in misura superiore al 40%, siano costrette a pagare un po’ di tasse anche in Ticino?

Sa po’ mia

Turismo

Il settore turistico attraversa una crisi che ormai possiamo definire epocale, organica o strutturale; molto più semplicemente si tratta di una crisi della qualità che perdura da anni. Quella qualità che nonostante i tanti milioni che sono stati dati dai cittadini al settore, non è migliorata, anzi. Sono personalmente favorevole a sussidiare i settori in difficoltà, ma bisogna legare i sussidi a risultati misurabili dettati da obiettivi concordati.

Sa po’ mia

Quante cose che non si possono fare … poi si fa presto a dire che non si è fatto niente