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CANTONECome la politica ti trova il lavoro

27.02.15 - 15:20
Ricardo Pereira Mestre, medico e candidato PLR al Gran Consiglio
Come la politica ti trova il lavoro
Ricardo Pereira Mestre, medico e candidato PLR al Gran Consiglio

È ormai chiaro a tutti che il grande tema delle elezioni è il lavoro. Sempre più persone sono disoccupate o in assistenza. In Ticino, a gennaio 2015, erano ben 11'226 le persone in cerca di impiego registrate, di cui 7'658 disoccupati. A fine settembre 2014 vi erano 8’505 persone, membri di economie domestiche, con domande attive di prestazioni assistenziali. I frontalieri, secondo i dati relativi al III trimestre 2014, erano 62.481. La politica dunque si concentra sul tema e le proposte non mancano. La sensazione generale, avvertita dai cittadini, però è che ci sia tanto fumo e poco arrosto. Nelle elezioni del 2011 già il tema era caldo, sono state fatte delle promesse che non sono state mantenute. Il cittadino è sempre più deluso dalla politica, e la realtà è che il numero di disoccupati e beneficiari di assistenza è in aumento e destinata ad aumentare vertiginosamente con l’attuale situazione del cambio Franco-Euro. Ciò che serve è semplicemente che la politica trovi un posto di lavoro ai residenti, se non ci riesce, qualunque cosa dicano perde valore.

Conosciamo bene, anche se non abbiamo le prove, che uno degli uffici di collocamento più efficaci è la politica. Il “figlio di” o “il parente di” trovano più facilmente lavoro di altri. Se sei schierato per un certo partito che gestisce una certa azienda o un certo ufficio puoi avere un reale vantaggio sugli altri. Questo accade per tutti i partiti, nessuno escluso. Ovviamente questa non è un’accusa perché di ciò che riferisco non ho certo le prove, diciamo che è più di un’intuizione. Naturalmente se sei un frontaliere e accetti di essere pagato poco sei ancora più avvantaggiato, ma questo è un altro discorso.

Sarei curioso di vedere cosa potrebbe succedere nel caso in cui qualcuno lanciasse una sfida epica tra i vari partiti per trovare lavoro ai residenti. Se ogni partito, munito dei curriculum dei nostri disoccupati, si desse da fare per trovare un posto di lavoro a più persone possibili. Mi piacerebbe immaginare i molti “galoppini” che invece di distribuire santini e istruire i nostri anziani su come votare meglio si concentrassero sul trovare un posto di lavoro per i nostri residenti. Se invece di fare cartelloni e pubblicità costose i politici investissero questi soldi nella promozione dell’occupazione e se i fatti valessero più delle parole, vivremmo forse in un Ticino più giusto.

Io non ho votato per diversi anni, sentivo che il mio voto non aveva nessun valore, oggi sono sempre più convinto che entrando in politica il mio voto vale molto di più, il mio sarà il voto delle persone che vorranno credere in me e questa è una grande responsabilità. Io sono solo un medico, non sono un bravo economista né un sindacalista, ma posso certamente promettere che continuerò a battermi per un Ticino più onesto, trasparente e meritocratico indipendentemente dal risultato elettorale.

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