Cerca e trova immobili

MERCATO AZIONARIO SVIZZERATre fattori per una rotazione settoriale

20.09.16 - 08:21
D. Meroni, Equity & Fund Analysis BSI
Tre fattori per una rotazione settoriale
D. Meroni, Equity & Fund Analysis BSI

L’estate borsistica ha elargito ai maggiori mercati un rally caratterizzato da relativa tranquillità e da una progressione regolare anche se non appariscente. Le oscillazioni registrate dall’SMI, quando attualmente ci troviamo nel mezzo di uno sviluppo discendente, sono rimaste entro un’ampiezza contenuta e con un buon margine al di sopra degli 8000 punti. È prematuro affermare che l’attuale resistenza situata attorno agli 8150 punti sia sufficiente. Affinché ciò possa avvenire è necessario che entrino in funzione alcune dinamiche necessarie per portare a buon fine una rotazione settoriale, senza la quale verrebbero a mancare le necessarie spinte a sostegno dell’indice.

Rileviamo infatti che durante la scorsa settimana il settore finanziario ha terminato la sua poderosa spinta di settembre, soprattutto per quanto riguarda la sua componente bancaria. In particolare Credit Suisse, dopo aver fatto un balzo in avanti del 30% da inizio agosto fino ai recenti massimi intermedi, si è trovato esposto a prese di utili dopo aver toccato a tre riprese il limite superiore della forza relativa, un indicatore che suggerisce momentanea prudenza. Non hanno ovviamente giovato al settore bancario elvetico le disavventure della Deutsche Bank che si è vista infliggere dall’Autorità americana una multa di proporzioni enormi rispetto al già ridotto capitale, né alcuni susseguenti commenti prudenziali sui titoli del settore.

Una delle dinamiche che ha tarpato le ali al finanziario è il nuovo ridimensionamento delle probabilità di un intervento della Fed – con un nulla di fatto a settembre e probabilità inferiori al 50% a dicembre, inoltre un solo rialzo nel 2017 – che deriva dalla fragilità perdurante della ripresa dell’economia.

Questi due fattori sono molto presenti anche nelle considerazioni analitiche sulla borsa svizzera: l’allontanarsi del rialzo dei tassi negli US ha notevolmente frenato l’apprezzamento del USD, sul quale invece avevano fatto affidamento in misura più o meno grande le maggiori società elvetiche con fatturato legato al dollaro. Per le società di minore capitalizzazione, orientate prevalentemente al mercato interno, anche nei confini nazionali l’evoluzione congiunturale non è stata all’altezza delle aspettative durante i mesi estivi, determinando un indebolimento delle coordinate previsionali sull’economia per il finale dell’anno.

Il terzo fattore rilevante che ha permesso uno sviluppo positivo della borsa negli scorsi mesi è stato il superamento senza scossoni dell’incognita legata al Brexit, che aveva tenuto in sospeso i mercati fino a giugno. Tolto un fattore d’incertezza di tali dimensioni, la volatilità si è rapidamente sgonfiata fino a dei livelli di tranquillità che hanno permesso a tutta la frangia di titoli ciclici di riprendere quota fino a delle valutazioni che necessitano ora di una conferma a livello di utili. Il contesto attuale suggerisce che questa conferma sarà problematica e quindi la condizione necessaria alla borsa per mantenersi al di sopra del livello di resistenza è che i difensivi, finora deludenti, riprendano il testimone.

Per avere informazioni sempre aggiornate sui mercati finanziari, clicca qui per iscriverti alla nostra Newsletter settimanale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.