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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario Svizzera: capitombolo sul filo di lana

07.06.16 - 15:01
BSI Equity & Fund Analysis
Mercato azionario Svizzera: capitombolo sul filo di lana
BSI Equity & Fund Analysis

La settimana borsistica ha inizialmente tratto beneficio dalla pubblicazione di alcuni dati economici interpretati positivamente sia negli Stati uniti che in Asia, tuttavia, il mercato elvetico aveva già parzialmente anticipato e scontato le varie notizie, producendo una solida avanzata già la settimana precedente. L’SMI, issatosi stabilmente oltre gli 8'200 punti, aveva quindi visto perlopiù delle marginali prese di utili, ripiegando sull’assieme della settimana di circa l’1% e procrastinando l’incrocio con la media mobile dei 200 giorni, un evento che potrebbe preludere ad un periodo favorevole non ancora sufficientemente preparato.
Tutto questo fino al primo pomeriggio di venerdì, quando la stringa di dati macroeconomici pubblicati negli US ha immediatamente acceso nuovi timori e incertezze facendo precipitare pesantemente USD e borse mondiali, quindi ovviamente anche quella svizzera.
La chiave di lettura delle recenti settimane sul mercato svizzero è infatti una volta di più da ricercare nell’andamento del USD, dapprima sostenuto dalla retorica della Fed, che aveva ulteriormente ridotto le incertezze riguardo alle intenzioni di aumentare nuovamente i tassi durante l’estate, successivamente all’esito della votazione sul Brexit in UK, quindi con un importante fattore d’incertezza alle spalle.
Il USD, che aveva già compiuto un’importante avanzata all’inizio di maggio, si era quindi apprezzato solo moderatamente dopo i commenti alla stampa della Yellen, e l’oscillazione della borsa svizzera era stata molto contenuta durante la settimana con un movimento laterale fino al pomeriggio di venerdì, quando il USD ha reagito immediatamente ai dati macro precipitando nell’arco di pochi minuti, seguito a ruota dalla borsa che ha compiuto un’escursione di oltre l’1.5%.
Indipendentemente da questo evento puntuale, il clima dell’economia elvetica era comunque stato raffreddato dalla pubblicazione dei dati sul PIL, che per il 1° trimestre 2016 ha prodotto una crescita dello 0.1% contro una previsione dello 0.3%. Sebbene la differenza in termini reali sia minima e il riscontro reale sia pur sempre una cifra positiva, il messaggio è coerente con quanto avviene in altre geografie: la crescita è ancora fatiscente e il ciclo economico non è ancora sufficientemente stabile per produrre una serie consistente di dati positivi necessari a far partire l’indispensabile spinta inflazionistica e una propensione ai consumi che possa sostenere un ciclo economico affidabile.
La debolezza della crescita elvetica è inoltre da ricondurre alla flessione della spesa pubblica, un dato che se dovesse estendersi sul trimestre in corso sarebbe da interpretarsi negativamente, visto il ruolo anticiclico della spesa statale.
La ricerca di spunti positivi per gli investitori è dunque arida e c’è ancora molta volatilità tra elementi di sostegno e sorprese negative. Con queste premesse, la settimana entrante sarà ancora una volta incerta e raccomandiamo prudenza, anche e soprattutto sui titoli esposti al USD, quindi i finanziari e i farmaceutici, che malgrado la loro etichetta di difensivi stanno fluttuando con una volatilità storicamente elevata.

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