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ATTUALITÀ SETTIMANALERischio politico sempre in agguato in Europa

24.11.15 - 09:51
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di BSI
Rischio politico sempre in agguato in Europa
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Dopo un breve periodo di relativa calma, il quadro politico all’interno dell’area euro pare essere sul punto di complicarsi di nuovo. La sorpresa maggiore è che non è la Grecia a dare le maggiori soddisfazioni, per così dire, ma piuttosto la penisola iberica nel suo insieme. Infatti, mentre la Spagna si avvicina alle prossime delicate elezioni parlamentari, in calendario il prossimo 20 dicembre, il vicino Portogallo rischia di avvitarsi in una spirale di ingovernabilità, almeno per qualche mese. Al contrario, ad Atene, il governo Tsipras ha raggiunto un importante accordo con i creditori della Troika che dovrebbe aprire la strada al pagamento della prima tranche del terzo pacchetto di supporto finanziario faticosamente negoziato durante la prima parte dell’anno e culminato con l’accordo di fine luglio.

In Spagna le elezioni politiche di fine dicembre si avvicinano a grandi passi, e con ciò aumenta l’incertezza sul loro esito. Anche se i drammatici eventi degli scorsi giorni, dagli attentati dello scorso 13 novembre a Parigi agli arresti multipli di attivisti dell’ISIS in varie località europee, dovrebbero favorire il partito di governo in carica, il PP del premier Mariano Rajoy, non vi è certezza che la governabilità che ha caratterizzato la Spagna negli ultimi decenni possa emergere dalle urne. Infatti, nelle recenti elezioni in Catalogna, i partiti di opposizione hanno sconfitto i partiti tradizionali, incluso i socialisti del PSOE, vedendo l’ascesa di movimenti quali Podemos, spesso associati ai greci di Syriza per alcune posizioni chiaramente in opposizione all’austerità fiscale. Un altro movimento popolare che sta guadagnando consensi è il movimento Ciudadanos (Cittadini), che si attesta su posizioni più moderate e progressiste, ma comunque si dichiara poco disposto a formare coalizioni con i partiti tradizionali. Per ora i mercati hanno mantenuto un atteggiamento prudente ma costruttivo sulla Spagna, come mostra il fatto che lo spread sul Bonos a 10 anni si è attestato intorno ai 20pb sopra il l’analogo BTP italiano. Tuttavia, non si può escludere un aumento del nervosismo con l’avvicinarsi delle elezioni ed ancor di più se l’esito restituisse un quadro politico di più difficile gestione.

In questo senso, qualche esempio può offrirlo il vicino Portogallo. Andato alle urne al 5 ottobre, senza destare particolari preoccupazioni ai mercati, ha visto lo spread rispetto alla Germania salire di 45pb nelle settimane successive di fronte alle difficoltà di formare un governo. La situazione è parsa precipitare quando al 10 novembre quando il governo guidato dal Socialdemocratico Coelho è caduto dopo poche settimane a causa del ritiro del sostegno da parte dei Socialisti di Costa. Questi sta ora tentando di formare un governo di minoranza con il supporto dell’estrema sinistra, caratterizzata da posizioni di forte opposizione al rigore di bilancio di cui invece il Portogallo ancora necessita. La situazione è resa più complessa dal fatto che la Costituzione portoghese vieta lo scioglimento del Parlamento eletto per i sei mesi successivi alle elezioni. Lo stallo politico portoghese rischia quindi di prolungarsi fino alla primavera 2016, mettendo a rischio il suo rating sovrano, al limite dell’Investment Grade, e con esso la possibilità per la BCE di comprare i suoi titoli di stato all’interno del EAPP.

Di fronte a questi sviluppi, l’evoluzione del quadro politico ad Atene è certamente più rassicurante, seppur ancora fragile. La scorsa settimana il governo Tsipras ha raggiunto un accordo con la troika sui punti cruciali che sono poi stati approvati dal Parlamento durante l’usuale maratona notturna. Anche se la maggioranza parlamentare si è ridotta a soli due seggi, Tsipras otterrà a breve il versamento di €2mld relativi alla prima tranche del terzo bailout e lo sblocco dei fondi da dedicare alla ricapitalizzazione del sistema bancario. L’orizzonte è decisamente più terso ad Atene che a Lisbona o Madrid.

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