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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato Azionario Svizzera: qualità e quantità del capitale

19.10.15 - 14:49
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di BSI
Mercato Azionario Svizzera: qualità e quantità del capitale
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L’argomento di discussione principale del mercato svizzero è legato ai risultati al 3T15 di Credit Suisse, che saranno pubblicati il 21 ottobre, ma soprattutto alla nuova strategia operativa, che si prevede possa articolarsi sul ridimensionamento dell’investment banking e il potenziamento del wealth management. Il margine di manovra del nuovo CEO Thiam è tuttavia limitato dall’attuale struttura del capitale, che deve essere allocato in percentuali differenziate a seconda delle attività intraprese. Dopo un’attenta analisi, è quindi evidente che se ci dovesse essere un riallineamento della strategia, esso dovrà necessariamente essere accompagnato da un aumento di capitale. Credit Suisse è attualmente una delle grandi banche europee più debolmente capitalizzate, un retaggio della precedente gestione orientata a massimizzare le metriche di redditività più sensibili per il corso del titolo, sostenibili unicamente con l’attuale struttura, la quale è però poco redditizia e parecchio costosa. Verranno quindi anche razionalizzati vari costi con un importante programma di risparmi che toccherà anche gli effettivi di personale.

Attorno a questo ormai quasi certo aumento di capitale, sono state fatte alcune speculazioni che convergono verso una cifra tra i 5 e gli 8 mia CHF, anche tenuto conto del fatto che il ministero delle Finanze imporrà per legge una limitazione al leverage, che non potrà eccedere di 20 volte il capitale. Il 5% richiesto, che andrebbe a sostituire l’attuale 3% del Basilea III, potrebbe essere suddiviso in capitale effettivo per il 3,5% degli attivi e 1,5% in strumenti finanziari convertibili (tra i quali anche i cosiddetti CoCo bonds), strumenti dei quali il CS è già dotato.
Il mercato ha reagito tiepidamente in un primo tempo, anche sulla scia dei primissimi risultati trimestrali del settore negli US, poi, sia perché l’avanzare delle pubblicazioni del 3T15 si è rivelato progressivamente più costruttivo, sia perché è apparso evidente il vantaggio di un nuovo orientamento della strategia verso attività più redditizie, l’inevitabilità di un aumento di capitale richiesto agli investitori è stata digerita con un finale di settimana al rialzo del titolo.
La modifica delle norme di capitalizzazione non dovrebbero invece creare problemi ad UBS, che ha qualche mese di anticipo sulla rivale in materia di struttura di bilancio. Al contrario, l’agenzia di rating Moody’s sta attualmente esaminando un possibile miglioramento di alcune valutazioni relative a determinate tipologie di depositi, ormai comparabili ai migliori concorrenti in quanto a copertura di capitale.
Se le banche sono confrontate con l’aspetto quantitativo del loro capitale, necessario a garantirne la sicurezza, l’altra faccia del settore finanziario, quindi le assicurazioni, devono prestare attenzione all’aspetto qualitativo.
Il valore contabile dei bilanci assicurativi è infatti artificialmente abbellito da utili non realizzati sugli investimenti a reddito fisso, in conseguenza della traiettoria discendente dei tassi d’interesse. È prassi delle assicurazioni di coprire con un consistente portafoglio obbligazionario i vari termini di scadenza dei rispettivi impegni, che per il ramo vita sono generalmente più lunghi. Ne consegue che nei prossimi 3-5 anni, gli attivi a reddito fisso che hanno visto lievitare il loro valore contabile, arriveranno a scadenza e saranno riscattati alla pari, necessitando dei correttivi di bilancio. Gli standard contabili sono assai flessibili in materia, pertanto la creazione di riserve occulte con vari criteri di valutazione degli attivi differisce tra le maggiori compagnie. Nel confronto internazionale, Zurich e Swiss Re, i due titoli assicurativi svizzeri dell’SLI, sono mediamente più sensibili ad un ridimensionamento del valore contabile quando i tassi d’interesse torneranno a risalire. I titoli sono quindi più esposti a variazioni qualora la Fed dovesse annunciare un rialzo.

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