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LUGANOMercato azionario Svizzera: coordinate favorevoli per le trimestrali

27.07.15 - 15:37
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di BSI
Mercato azionario Svizzera: coordinate favorevoli per le trimestrali
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LUGANO - Una delle conseguenze indesiderate, rimproverata alle varie politiche monetarie conosciute come QE messe in atto dalle maggiori banche centrali negli ultimi anni, è stata quella di aver favorito maggiormente le borse a scapito dell’economia reale con le rispettive modalità di immissione della liquidità. La BNS non ha mai varato un vero e proprio programma convenzionale di agevolazione quantitativa, tuttavia, l’introduzione nel settembre del 2011 di una soglia di riferimento del cambio con l’Euro perseguiva uno scopo analogo avendo come obiettivo la difesa del tessuto economico elvetico, orientato all’esportazione.

Paradossalmente, l’abbandono di questa politica monetaria espansiva, divenuta insostenibile a causa dell’eccessivo gonfiarsi del bilancio della BNS e dal contemporaneo annuncio del QE della BCE, ha coinciso con l’inizio di uno dei più incisivi recuperi della borsa svizzera, che in 6 mesi ha effettuato un rimbalzo del 20% che ha portato l’SMI a nuovi massimi di ciclo e a soli 23 punti dal massimo assoluto del 2007.
Durante questi mesi di instabilità dei mercati finanziari a causa della crisi greca, la rinnovata forza del CHF è quindi stata un elemento positivo per la borsa, assumendo una volta di più il ruolo di moneta-rifugio, con un indice a ponderazione prevalentemente difensiva e quindi particolarmente idoneo a navigare nelle acque agitate del trimestre appena concluso.
Con la borsa ai suoi massimi e con una volatilità dimezzata dopo il provvisorio rientro della crisi in Grecia e della borsa cinese, si sta delineando un contesto ideale di positività per le società elvetiche al momento delle rispettive pubblicazioni trimestrali.

Di questa costellazione ne ha approfittato a piene mani Credit Suisse districandosi tra luci (10.3% sopra il consensus degli utili) e ombre (una capitalizzazione insufficiente per adottare le auspicate strategie di rilancio) con un deciso passo avanti. Il nuovo CEO Thiam non ha steccato la prima e il mercato gli da credito per una nuova strategia che sarà presentata il prossimo novembre. Gli utili in eccesso derivano principalmente dal Wealth Management, mentre l’Investment Banking ha dato un modesto contributo, quasi a suggerire le grandi linee del nuovo assetto societario anticipato dagli investitori, i quali verranno sollecitati con l’emissione di 10-11 mia di nuovi diritti in vista di una ricapitalizzazione.

ABB ha saputo limitare i temuti danni in Cina, dove la contrazione degli affari ha potuto essere contenuta. Ben più problematica la geografia Sudamerica, che tuttavia non ha intaccato significativamente il risultato consolidato. Come per altri maggiori conglomerati industriali, le problematiche sono più settoriali che non specifiche all’azienda, che appare ben strutturata per affrontare le difficoltà attese nei prossimi trimestri soprattutto in Asia e nei mercati emergenti.

Roche ha presentato una situazione neutrale, con crescita regolare e un impatto dell’effetto valutario limitato al 3%. Per il 2S15 si attende un risultato nella parte superiore della guidance, che tuttavia non è stata rivista al rialzo. Marginalmente meno brillante Novartis, che ha saputo equilibrare un semestre debole di Alcon con uno invece solido per Sandoz.
Più che per i risultati, peraltro ottimi, la presentazione di Syngenta era attesa per un aggiornamento sull’offerta di acquisto da parte di Monsanto, ritenuta ampiamente insufficiente in quanto non valuta correttamente la divisione crop protection e i benefici sinergici e fiscali.

Per la prossima settimana particolare attenzione per i risultati di UBS, Clariant, Swiss Re e LafargeHolcim, che si presenta per la prima volta con il nuovo nome e il nuovo assetto dopo la fusione.

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