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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario svizzero: focus sul settore bancario

15.06.15 - 14:49
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di BSI
Mercato azionario svizzero: focus sul settore bancario
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All’avvicinarsi del giro di boa nell’anno contabile, il settore del mercato azionario elvetico che maggiormente si è messo in evidenza è stato il finanziario. La componente assicurativa del settore ha vissuto un periodo euforico nel primo trimestre, fondata sull’incentivo di un tradizionalmente lauto dividendo, per poi perdere d’intensità una volta avvenuta la distribuzione. Successivamente, quindi nel secondo trimestre, è stata la componente bancaria a segnalarsi come la forza trainante del mercato.

La buona performance dei titoli finanziari non è una peculiarità del mercato svizzero: tutto il settore a livello mondiale sta entrando in una fase di trasformazione epocale, conseguenza diretta delle varie regolamentazioni nazionali e sovra-nazionali e delle politiche espansionistiche delle maggiori banche centrali, che con l’influsso esercitato sui tassi d’interesse e su parametri di capitalizzazione sempre più restrittivi stanno dando luogo a nuove dinamiche che necessitano capacità di adeguamento da parte delle banche.

Una di queste dinamiche si è manifestata con particolare intensità nelle ultime settimane ed è incentrata sul ridimensionamento delle attività di investment banking da parte dei maggiori istituti europei. È sempre più visibile come il ciclo di espansione delle banche universali continentali in territorio investment banking si sia alla lunga rivelato deludente in termini di redditività e soprattutto di protezione del capitale, dando luogo a tutta una serie di misure dissuasive da parte delle autorità di vigilanza che hanno reso oneroso proseguire l’esercizio. La FINMA si è mostrata particolarmente esigente dal punto di vista delle regole di capitalizzazione, esplicitando una dottrina che predilige incentivare il ridimensionamento, o addirittura la rinuncia alle attività di investment banking.

La cronaca ha recentemente riportato di un piano di riduzione di 50'000 impieghi da parte di HSBC, mentre Deutsche Bank, con la fresca nomina del nuovo CEO, lascia intuire una strategia che andrà nella stessa direzione, come caldeggiato da un azionista di riferimento, Black Rock, che per il settore finanziario fa capo all’ex direttore della BNS Philipp Hildebrand.

In Svizzera, il precursore di questa ritirata è stata UBS, la cui strategia è stata delineata già da qualche mese e che ha già potuto presentare delle cifre che ne riflettono la validità e l’impatto positivo sulla redditività. Non è quindi una coincidenza che UBS sia stata il titolo più performante del mercato svizzero, eccettuati i titoli oggetto di offerte di M&A. Per il settore bancario, il titolo del listino in area M&A è in questo momento Julius Baer, per il quale si è ipotizzato l’interesse di San Paolo Intesa.

Anche Vontobel è interessata ad attività di mercato, ma come acquirente: ha appena concluso l’acquisizione del 60% di TwentyFour, una casa londinese specializzata nel reddito fisso, mentre è stata battuta da un concorrente sul filo di lana per rilevare un gestore patrimoniale in Germania, confermando come l’interesse sia rivolto prevalentemente verso un profilo della tipologia di asset management o private banking.

La prossima comunicazione rilevante in materia di strategia è attesa a breve dal CS, il cui nouvo CEO Thiam entrerà in funzione a luglio: i recenti sviluppi nel panorama bancario europeo mettono ulteriore pressione per intraprendere una riforma analoga e cambiare rotta in modo risoluto. Se queste premesse non saranno disattese, ci aspettiamo una seconda parte dell’anno in ascesa per il titolo CS.

Non va tuttavia dimenticato che le banche europee, e dunque anche elvetiche, sono il settore che più di ogni altro è sensibile all’attuale problematica finanziaria della Grecia, la cui evoluzione avrà un impatto diretto sulla volatilità e la rispettiva performance borsistica.

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