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ATTUALITÀMercato azionario svizzero, correzione dopo 9 settimane positive

30.03.15 - 14:04
L’indice borsistico elvetico ha vissuto una settimana di correzione
Mercato azionario svizzero, correzione dopo 9 settimane positive
L’indice borsistico elvetico ha vissuto una settimana di correzione

LUGANO- Dopo aver ritoccato i propri massimi di ciclo, o forse a causa di questo traguardo tagliato con anticipo rispetto alle più rosee previsioni, l’indice borsistico elvetico ha vissuto una settimana di correzione piuttosto pesante che riporta l’ago della bilancia verso un valore più indicativo all’approssimarsi della chiusura del 1° trimestre 2015. L’SMI è riuscito a chiudere la settimana sopra i 9000 punti grazie ad una giornata di venerdì che ha ridato respiro al mercato, dopo nove settimane di rally positivo seguite da 4 sessioni piuttosto burrascose.

Anche la BNS ha voluto dare un segnale, comunicando in occasione di un appuntamento informale che intende anche in futuro monitorare attivamente il mercato e se necessario intervenire puntualmente. Secondo la BNS il CHF è tuttora sopravalutato e sarà principalmente la prosecuzione della politica di interessi negativo che dovrebbe portare i maggiori risultati, dopo un lasso di tempo necessario per rendere efficaci gli interventi effettuati.

Pochi gli elementi di spicco capaci di muovere il mercato. Ad inizio settimana, la notizia di una possibile offerta d’acquisto di Clariant da parte della concorrente tedesca Evonik ha aggiunto al corso il valore del premio stimato che verrebbe offerto, senza tuttavia venire confermata. L’altro evento che ha attirato l’interesse degli investitori è stato l’intervista rilasciata da Hayek, CEO di Swatch, alla conclusione della fiera dell’orologeria di Basilea, nella quale ha mostrato un ottimismo in netto contrasto con le prime reazioni avute dopo che la BNS aveva rinunciato a proteggere il CHF. I commenti di Hayek sono tuttavia da intendersi specifici a Swatch, e non hanno portato beneficio a Richemont, che in relativo a Swatch ha perso oltre il 10% da metà gennaio.

La tendenza alla correzione e alla presa di utili che ha caratterizzato la settimana ha amplificato al ribasso alcune notizie negative. Aryzta ha deluso le aspettative degli investitori sulla crescita organica, riuscendo a pubblicare cifre in crescita solamente grazie all’intensa attività di M&A, ed è proprio una di queste movimentazioni, questa volta relativa alla vendita di una parte della propria affiliata irlandese Origin, che ha risollevato il titolo sul finire della settimana.

Meyer Burger ha nuovamente chiuso l’esercizio in perdita, con EBITDA e free cash flow negativi: pur terminando l’anno in modo migliore rispetto ai due precedenti, non è ancora possibile parlare di una svolta. L’obiettivo dichiarato è di raggiungere l’equilibrio nel 2015 ed iniziare una fase di crescita significativa fino al 2020, tuttavia visti i precedenti, la cautela per questo titolo è raccomandata.

Il settore bancario si è mostrato attivo, soprattutto grazie al CS il cui cambio di CEO sta ricevendo plausi e riconoscimenti sotto forma di aumenti di obiettivi di prezzo e di rating da vari analisti primari. Il titolo è stato il migliore tra i bancari ed ha iniziato una fase di recupero che ha già superato il 15% in relativo al mercato. Prosegue intanto il consolidamento all’interno del settore in Svizzera: l’ultima acquisizione, peraltro attesa ormai da parecchio tempo, è stata quella della Coutts, acquisita dalla ginevrina UBP.

La domanda e i volumi rimangono peraltro sempre elevati, soprattutto in questi mesi caratterizzati dalle distribuzioni di dividendo: il mercato Svizzero, in questo ambito e soprattutto nell’attuale contesto di tassi d’interesse negativi, è uno fra i più attrattivi, con 35 titoli maggiori che possono vantare un rendimento superiore al 4%. Il dividendo rimane un argomento primario a sostegno della borsa e riteniamo che se alcune prese di utili siano giustificate, non dovremmo assistere a movimenti ribassisti estremi nelle prossime settimane.

 

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