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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario Svizzera: il barometro segna tempo incerto

23.03.15 - 15:06
Il consueto appuntamento con l'attualità settimanale di Bsi
Mercato azionario Svizzera: il barometro segna tempo incerto
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Uno dopo l’altro, i vari indici del mercato azionario svizzero hanno recentemente raggiunto nuovi records: la scorsa settimana abbiamo accennato all’SLI e allo SMIM (piccole e medie capitalizzazioni), poco dopo è stato l’SPI, che ha raggiunto un nuovo massimo di ciclo nel price index e un nuovo massimo assoluto se calcolato in total return. Da buon ultimo, anche l’SMI ha varcato simbolicamente il precedente massimo d’inizio anno. Per tutti gli indici elvetici indistintamente, la progressione da metà gennaio fino al recupero totale della precedente quota ha avuto una traiettoria lineare e continua di crescita con una continuità ed un’escursione tra le più notevoli da sempre.

Sebbene i consuntivi annuali delle principali imprese svizzere procedano perlopiù positivamente, il mercato sembra aver anticipato i tempi del recupero, e potremmo quindi trovarci all’inizio di un movimento più laterale della borsa, anche perché uno dei maggiori indicatori precursori dell’economia svizzera, il barometro economico del KOF, ha bruscamente corretto al ribasso e potrebbe preludere ad un periodo più incerto.

L’indicatore, dopo una fase stagnante a fine 2014, era calato di oltre 3 punti a gennaio e di altri 6 punti a febbraio, scendendo ben oltre la media di lungo periodo con il movimento al ribasso più marcato dal 2011. Occorre specificare che fra le 217 variabili che compongono il barometro, 180 sono dei sondaggi presso le imprese, e la maggior parte dei rilevamenti di gennaio erano stati conclusi prima della decisione della BNS, quindi riflettono un sentimento già in perdita di momentum.

L’impatto del rafforzamento del CHF è stato catturato invece dai sondaggi che hanno contribuito al calcolo di febbraio.

Se il sondaggio tra le imprese è inequivocabilmente orientato al ribasso, un sondaggio separato del KOF presso un gruppo di economisti ha tratto analoghe conclusioni, ridimensionando le stime di crescita dell’economia elvetica per il 2015 dall’1.8%, risultato dell’inchiesta di dicembre, a solamente 0.5%, con una previsione di ripresa all’1% per il 2016. Anche per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative sono pessimistiche e convergono verso -1%, mentre al precedente rilevamento erano ancora +0.3%. Questo si riflette anche sulla previsione di sviluppo dei tassi d’interesse, che dovrebbero rimanere negativi ancora per un periodo prolungato.

L’analisi del mercato del lavoro, sia da parte delle imprese interrogate che degli economisti, trova consenso verso un peggioramento delle condizioni durante il 2015, che si auspica temporaneo. I settori maggiormente colpiti dovrebbero essere il manifatturiero e il finanziario, mentre per l’edilizia le aspettative sono meno pessimistiche, anche perché il settore attinge in misura maggiore a mano d’opera proveniente dall’estero e a basso costo.

Tuttavia, non tutte queste anticipazioni poco incoraggianti andranno a frenare la progressione della borsa: le maggiori società quotate hanno una parte non trascurabile di costi di produzione all’estero e le varie assemblee annuali attualmente in corso sembrano confermare revisioni degli utili moderatamente incoraggianti e guidances che dovrebbero permettere alla borsa di progredire, seppure con tassi di crescita modesti.

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