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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario svizzero: parte la stagione dei dividendi

09.03.15 - 14:43
L'SMI dimostra un eccellente stato di salute
Mercato azionario svizzero: parte la stagione dei dividendi
L'SMI dimostra un eccellente stato di salute

La scorsa settimana l’SMI ha fornito una nuova dimostrazione del proprio eccellente stato di salute, chiudendo l’ottava in positivo malgrado una penalizzazione teorica di oltre lo 0.8% dovuta al pagamento del dividendo di due titoli importanti nella ponderazione dell’indice come Novartis e Roche nell’arco di pochi giorni.

Fattorizzando questi due dividendi in base all’importanza dei rispettivi titoli nell’indice, l’SMI si ritrova a soli 1.15% dal massimo annuale di gennaio, e ha di fatto metabolizzato in due soli mesi la decisione della BNS di lasciare fluttuare liberamente il CHF. Ed è proprio analizzando l’argomento dividendi che questa settimana vogliamo dare una ulteriore chiave di lettura sullo stato di salute del mercato elvetico.

Già dall’inizio delle assemblee annuali degli azionisti, notiamo come le proposte di aumento di dividendo siano tendenzialmente più numerose delle aspettative del mercato, con oltre la metà delle società che hanno di fatto incrementato la distribuzione.

Un’altra tendenza che si sta profilando è la crescente attenzione alla sostenibilità della politica dei dividendi e quindi all’osservazione della dottrina che tende a penalizzare quelle società che si mostrano generose un anno per poi tornare sui propri passi se l’anno successivo non ci fossero le premesse per confermarsi. E quindi ecco affiorare una pratica sempre più diffusa come la distribuzione di dividendi straordinari come quelli appena annunciati da Kühne & Nagel o DKSH e che gli investitori si attendono prossimamente anche da Swiss Re. In generale il settore assicurativo, ed in seconda linea quello bancario, sono quelli con le maggiori probabilità di distribuzione straordinaria. Il dividendo straordinario ha anche la prerogativa di non modificare il calcolo del rendimento di un titolo, non rientrando nel computo analitico e quindi non alterando la statistica di lungo periodo.

Per l’investitore, tuttavia, soprattutto in periodo come quello attuale caratterizzato da rendimenti generalmente ai minimi storici sui veicoli d’investimento tradizionali, la distribuzione straordinaria di utili risulta un argomento di rilievo. E visto che un dividendo straordinario deve riguardare necessariamente un’eccedenza straordinaria di utili, ecco che la loro dinamica assume un’importanza primaria. Nel lungo periodo vi è una crescita nella quota di distribuzione, propiziata anche da una stabilità nella crescita degli utili. Ciò è possibile anche grazie a una quota decrescente d’indebitamento propiziata da un incremento del free cash flow.

La progressione degli utili ha quindi permesso al mercato di portarsi ai livelli attuali senza far lievitare la propria valutazione, ossia senza mettere sotto pressione le aziende per mantenere promesse irrealistiche sui loro utili futuri. Ammesso come la valutazione del mercato azionario svizzero sia considerata elevata e si trovi oltre la sua media storica, è rassicurante osservare che il mercato abbia le risorse necessarie per assorbire eventi particolarmente sensibili come la crisi finanziaria del 2008, rientrata alla normalità in termini di valutazione già dopo 2 anni malgrado le banche siano un settore percentualmente molto rilevante nella borsa svizzera.

Le conclusioni che si possono trarre sono ottimistiche: l’SMI ha dimostrato di poter assorbire eventi esogeni rilevanti e di poter disporre di una spiccata capacità di produrre free cash flow con continuità, dando quindi solidità all’indice e protezione dagli effetti secondari della volatilità. La conseguente redditività da dividendo, poggiando su basi stabili nel lungo termine, è pertanto un elemento di forte attrattività e competitività, del quale l’indice svizzero sta attualmente beneficiando.

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