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ATTUALITÀ SETTIMANALEBCE: arrivederci al prossimo anno

10.12.14 - 10:33
Disattese le attese considerate eccessivamente ottimistiche
BCE: arrivederci al prossimo anno
Disattese le attese considerate eccessivamente ottimistiche

LUGANO - La BCE ha disatteso le attese eccessivamente ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di nuove misure in occasione dell'ultima riunione dedicata alla politica monetaria dell'istituto per il 2014. Tuttavia, come segnalato in apertura, “all'inizio dell'anno prossimo il Consiglio Direttivo effettuerà una nuova valutazione dei risultati degli stimoli monetari, dell'espansione dello stato patrimoniale dell'istituto e delle prospettive inflazionistiche”, considerando anche “l'effetto complessivo dei recenti movimenti dei prezzi petroliferi sull'inflazione nel medio termine nell'area euro”. Nell'annuncio si ribadisce inoltre che “se dovesse diventare necessario scongiurare il rischio di un periodo eccessivamente lungo di bassa inflazione, il Consiglio Direttivo conferma all'unanimità il proprio impegno ad adottare ulteriori strumenti non convenzionali nei limiti del proprio mandato.” Ciò potrebbe comportare una modifica dell’entità, del ritmo e della composizione degli interventi all'inizio del prossimo anno. Facendo seguito alla richiesta del Consiglio Direttivo, gli addetti della BCE e dei comitati dell'Eurosistema competenti hanno intensificato i preparativi tecnici per ulteriori misure che, se necessario, potrebbero essere attuate tempestivamente. Tutti i nostri provvedimenti di politica monetaria sono volti ad ancorare più fermamente le aspettative inflazionistiche nel medio-lungo termine, in linea con il nostro obiettivo di mantenere l'inflazione poco al di sotto del 2% e far sì che il tasso d'inflazione ritorni a tale livello.”

In sostanza, la BCE ha dato indicazioni chiare circa l'alta probabilità che nuove politiche accomodanti, sotto forma di nuovi provvedimenti non convenzionali, inclusi gli acquisti di titoli di stato, potrebbero concretizzarsi nel primo trimestre del 2015, e potenzialmente già il 22 gennaio, la data fissata per la prima riunione del Consiglio Direttivo in base al nuovo calendario dell'istituto.

La scelta di non procedere già oggi si deve probabilmente in parte, se non soprattutto, alla consapevolezza che il 14 gennaio la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sulla compatibilità del programma OMT con i trattati europei. La probabile approvazione da parte della Corte renderebbe anche più facile per i membri del Consiglio Direttivo maggiormente restii, segnatamente i rappresentanti di Germania, Austria e Olanda, acconsentire a un'ulteriore espansione degli attivi della BCE, senza escludere l'acquisto di titoli di stato dei paesi della UEM.

In teoria, la recente e considerevole riduzione delle aspettative di crescita di PIL e CPI da qui al 2016 rispetto a quelle rilasciate lo scorso settembre spiana la strada a nuove misure accomodanti. Riguardo agli effetti del crollo dei prezzi energetici, Draghi ha illustrato in maniera estremamente chiara le diverse possibili conseguenze, sottolineandone le ricadute positive per le prospettive di crescita e quelle ovviamente negative per l'inflazione, che potrebbe ridursi di fino allo 0,4% in media per il 2015 e un ulteriore 0,1% per il 2016. Un tale sviluppo potrebbe condizionare negativamente le prospettive circa la stabilità dei prezzi, visto l'attuale scenario di scarsa inflazione, poiché aumenterebbe il rischio che le aspettative per un tasso di inflazione eccessivamente basso si radichino ulteriormente nel settore privato.

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