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"Uno dei miei sogni? Suonare con Battiato" Oggi è un giorno speciale. Soprattutto per Sebalter, che alle 21 si ritroverà ad aprire il concerto di Franco Battiato nell’ambito di Castle On Air
BELLINZONA - “Amo la musica di Battiato da sempre – ci dice entusiasta il giovane cantautore – Quella che mi è stata offerta è un’opportunità straordinaria…”.
Sebalter, da quando, esattamente, segui la sua musica?
"Fin da bambino… I miei genitori ascoltavano i suoi brani in continuazione…"
Ti riferisci alle produzioni di inizio anni Settanta, sperimentali, su cui si focalizzerà anche stasera, oppure alle sue composizioni in forma canzone?
"Alle sue canzoni… Ma ora come ora vorrei prendermi il tempo per poter soffermarmi anche su dischi come “Fetus” (Bla Bla, 1972) e “Pollution” (Bla Bla, 1972)".
A quale dei suoi album sei particolarmente affezionato?
"Direi “L’era del cinghiale bianco” (Emi, 1979), anche se al momento della pubblicazione non ero ancora nato… L’ho scoperto qualche tempo dopo, però…"
In qualche modo, quindi, potresti definire Battiato uno dei tuoi punti di riferimento?
"Come ti dicevo, adoro la sua musica… Ma i miei riferimenti sono altri: Bob Dylan, Donovan, Cat Stevens, Bruce Springsteen, Simon & Garfunkel…"
Avrai modo di incontrarlo nel backstage: sai già cosa gli dirai?
"Non proprio, lascio tutto al caso…"
Immagino però che gli consegnerai almeno la demo del tuo primo album, in pubblicazione in ottobre?
"Non posso, anche perché per ora sono pronte soltanto le tracce strumentali… Mi limiterò a consegnargli i due singoli, “Hunter Of Stars” e “Saturday”… Chissà, magari un giorno…"
Non finisci la frase?
"Un giorno non mi dispiacerebbe affatto suonare una parte di violino in una delle sue canzoni…"
Come sarà impostata la tua performance di stasera?
"Sul palco ci saremo soltanto io (voce, violino) e Jonas Macullo, il mio pianista. Venti minuti per cinque brani riarrangiati in chiave acustica: “Hunter Of Stars”, “Saturday” e altri tre che faranno parte dei dieci del disco…"
