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LUGANOMeneguzzi riparte e pensa a un figlio

04.11.13 - 08:12
Pablo, e non Paolo, Meneguzzi racconta il suo nuovo album, "Zero". "Si tratta del mio disco più sincero"
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Meneguzzi riparte e pensa a un figlio
Pablo, e non Paolo, Meneguzzi racconta il suo nuovo album, "Zero". "Si tratta del mio disco più sincero"

LUGANO. A tre anni da “Miami”, il cantautore torna sul mercato discografico con il suo nuovo album. Il titolo? “Zero”. E lo ha firmato con il suo vero nome, peraltro: Pablo, e non Paolo, Meneguzzi.

Già perché questa produzione Pablo la definisce la sua rinascita: “Per il semplice motivo che è il mio disco più vero, più sincero, più mio, direi”, ci spiega. “Era arrivato il momento di riscoprire e ritrovare me stesso, i miei valori di un tempo, che, forse, lungo il cammino alla costante ricerca del successo, avevo perso per strada…”, ammette. “Dopo che ho iniziato a passare un po’ più di tempo con mio padre, per esempio, ho (ri)visto la felicità nei suoi occhi… Sono questi piccoli ma grandi dettagli i responsabili di questo mio cambiamento…”.

Una scossa, quindi, che Pablo ha percepito in tempo, evitando di farsi trascinare in quel punto di non ritorno fatto di lustrini e paillettes del mondo dello spettacolo, recuperando i rapporti importanti della sua vita, come quello con mamma Loredana e papà Gomez, ma anche quello con la sua ragazza, Linda, con la quale, in un prossimo futuro, “nel giro di due anni”, ci confessa, vuole crearsi una famiglia: “Credo sia arrivato il momento di pensare anche a un bambino…”.

Un disco, “Zero” (Bee Music, 30 settembre 2013), che però Pablo dedica a un’altra persona, a suo nonno, che è volato in cielo qualche settimana fa: “Perché nel mezzo delle dodici canzoni c’è tutto me stesso, il Pablo autentico, quello che in qualche modo ha forgiato nonno Franco…”.

Tutto ciò che Meneguzzi ci racconta si riflette effettivamente nei versi, nelle strofe, delle sue canzoni, che per la seconda volta nella sua carriera ha curato personalmente in ogni minimo dettaglio, anche nelle linee melodiche e negli arrangiamenti, autoproducendosi (come aveva fatto anche in “Miami”, ndr), evitando così le imposizioni sempre più pressanti dettate dal marketing discografico: “Questi brani sono nati così, spontanei, immediati, e così sono rimasti, sinceri, genuini, privi troppi orpelli e inutili rielaborazioni…”. “Un fattore, questo – sottolinea prima di concludere – del tutto impensabile se ti trovi ad avere a che fare con produttori e giganti discografici…”.

Il 36enne, inoltre, al fine di avere tra le mani un documento sonoro tangibile, non ha volutamente pubblicato il disco negli store digitali, ma soltanto in cd e, forse, prossimamente, verrà dato alle stampe anche in vinile: “Ho optato per questa scelta, perché i ragazzi, spesso, tendono a “scaricare” uno o due brani al massimo, e “Zero” credo che vada ascoltato a livello integrale, così da percepirne completamente il messaggio che si cela tra i solchi…”.

Pablo presenterà l’album con una serie di showcase in Svizzera e in Italia: uno degli appuntamenti confermati è tra le mura degli studi Rsi di Besso il 19 novembre, in onda in diretta streaming e sulle frequenze di Rete Tre.

MS

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