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INTERVISTAAspettando Grignani all'Arena: "Penso spessissimo a Lucio Dalla"

29.03.12 - 07:05
La carriera. La rinascita. E qualche incidente di percorso. Il "cantautore elettrico" ci parla del suo ultimo lavoro e si racconta
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Aspettando Grignani all'Arena: "Penso spessissimo a Lucio Dalla"
La carriera. La rinascita. E qualche incidente di percorso. Il "cantautore elettrico" ci parla del suo ultimo lavoro e si racconta

LUGANO - Fresco dell’esperienza del talent “Star Academy” e dell’uscita del suo nuovo album “Natura umana”, Gianluca Grignani inizia il suo tour internazionale. E non dimentica di passare da quell’Arena che ricorda soprattutto per la sua acustica: “si sente da Dio”.

Sabato 31 marzo sarà l’occasione per ascoltare dal vivo i nuovi inediti, ma anche per rivivere vecchi ricordi con canzoni diventate ormai dei classici della musica rock italiana (In prevendita su Biglietteria). È lui stesso a parlarci del suo concerto, ma anche di sé e di una carriera ormai maggiorenne.

Partiamo dagli esordi. Era il 1994 quando pezzi come "La mia storia tra le dita" e "Destinazione paradiso" ti consacravano come rivelazione musicale. Sono quasi 20 anni di onorata carriera. Come ti senti?
"Sono ancora giovane. E questa è una cosa bella. Mi sento come uno che ha ricevuto in regalo una Ferrari e ha dovuto imparare a guidarla. Nel senso che ci sono voluti tanti anni per mettere in piedi uno staff e l'indipendenza per riuscire a fare come avrei voluto, e avrei potuto se me l'avessero permesso prima, tante cose. Oggi a quarant'anni (ad aprile) finalmente ci sono riuscito. Certo che è stata dura. Per me è una sorta di ripartenza, oggi mi sento di poter dare molto e di avere, finalmente, le capacità per guidare questa Ferrari".

Ti hanno definito in tutti i modi, dal nuovo Vasco al John Lennon italiano. Un onore o una responsabilità?
"Quando sono i tuoi colleghi a definirti loro successore, certo non può che essere un onore. Per quanto mi riguarda credo che gli accostamenti siano in ogni caso sbagliati. Ognuno ha la propria storia, la propria vita. Ringrazio Vasco, che è un amico, per aver voluto regalarmi un così grande complimento, gli voglio bene. Ma sono parole. Ai fatti poi ci devo pensare io".

Eri amico anche di Lucio Dalla. Durante il Festival di Sanremo 2012 hai cantato insieme a Pierdavide Carone e Lucio la canzone "Nanì". E non tutti sanno che nel brano "Kamikaze" sei tu a suonare la chitarra. Come lo ricordi?
"Lucio era un grande amico ed è stato un grande innovatore. Lui per primo capì che io ero anche un chitarrista. E mi chiamò per 'fare le chitarre' in un suo album. Era appena uscito "Sdraiati su una nuvola". Lui sentì il disco, mi telefonò e mi disse: "Cavolo, non sei solo un bravo cantante, ma anche un bravo musicista". Spessissimo mi viene da pensare a lui".

Sei uno che ha vinto molti premi, anche di recente. L'ultimo, se non erro, nel 2008 come cantante maschile dell'anno. Eppure i media hanno scritto di tutto su di te. A chi è che hai fatto del male?
"(Ride) Non lo so. Non ho fatto del male a nessuno. Sono semplicemente una persona che non è molto furba per certe cose e che non si è mai difesa bene. Ma questo perché sono abbastanza menefreghista. Mentre nella vita bisogna imparare a non esserlo. Può servire per farsi scivolare le cose addosso, ma alla lunga poi bisogna fare i conti con quello che dice la gente".

E su di te di cose ne sono state dette tante. A me viene in mente l'episodio recente di Viggianello (dopo essere arrivato in ritardo a un suo concerto, aveva iniziato un'esibizione sottotono, in condizioni di evidente alterazione, dimenticando musica e parole delle sue stesse canzoni, arrivando a prendersi gli insulti dalla folla fino ad accasciarsi al suolo del palcoscenico, colto da un malore). Si può sapere cosa era successo?
"Erano successe tante cose. Le ho scritte tutte in un'autobiografia perché sentivo l'esigenza di raccontare come sono andati realmente i fatti. Il giorno prima eravamo stati malmenati, band e parte dello staff, da persone che non erano esattamente perbene. Nello stesso periodo arrivavo a fare 30 date in 30 giorni. Una cosa più l'altra e...ho sbroccato".

Natura umana è il tuo ultimo album. Chitarre elettriche, molto rock e psichedelia. Qual è lo stato di salute del rock italiano?
"In generale la musica italiana vive uno stato di precariato. Parlare di rock... Semmai posso dirti quello che provo a fare io. Cerco di prendere i grandi insegnamenti lasciati dal cantautorato italiano, quello che viene prima degli anni '80. Però sono cresciuto anche a pane e America. Ho unito il tutto e ho fatto di me un cantautore elettrico. Io non so se questo sia il destino del rock italiano, sicuramente è il mio. Ho seguito un percorso cercando sempre di sperimentare. Come in "Fabbrica di plastica", un disco che in Italia viene considerato da alcuni l'equivalente dell'Album Bianco dei Beatles. Ecco, questo credo che sia il futuro del rock in Italia, provare".

Parliamo di reality. Per due motivi. In primis perché i cantanti che escono da questi format stanno un po' monopolizzando il mercato discografico. E questo credo che faccia incacchiare molti. Ma anche perché tu non solo sei stato tutor al talent "Star Academy", ma hai pure scritto il pezzo per Jessica, la nuova fiamma di Morgan, ex concorrente di XFactor.
“Sto cercando di dare il mio contributo in cose che ritengo interessanti e che possono avere nel panorama musicale italiano un’intenzione, a mio umile giudizio, più importante rispetto ad altre. A chi cerca di difendere le band che fanno la gavetta, io rispondo che non ne vedo più mica più tante di queste band. Adesso vanno tutti in televisione sperando di riuscire a svoltare. C’è chi ci riesce e chi si rivela soltanto un fuoco di paglia”.

Nel tuo caso mi viene da dire "Destinazione Mendrisio". Non è la tua prima volta in Ticino. La tua impressione?
“Passare per quel club a Mendrisio non può che farmi che piacere. Al di là dell'acustica, si sente da Dio, devo dire che credo di essere più conforme a quel tipo di realtà, che quella italiana. Per tutto un modo di trattare la musica, sia nella scelta delle locations che nei gusti. Io farò il massimo come sempre, darò fuoco alle chitarre e spero nel calore del pubblico che verrà a vedermi”.

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