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ITALIAPaolo Villaggio è morto. Anzi, no

10.12.11 - 19:05
Foto Keystone / EPA Andrea Merola
Paolo Villaggio è morto. Anzi, no

ROMA - Mistero su un presunto articolo dell'agenzia Ansa che annunciava la morte del comico genovese Paolo Villaggio. Il popolare autore di "Fantozzi" sarebbe morto nella sua abitazione di Genova, pare dicesse lo scarno comunicato pubblicato sul sito della principale agenzia di stampa italiana.

La notizia aveva immediatamente fatto il giro della Rete, e sui social netwok come Twitter e Facebook era rimbalzata da più parti. Solo che... dopo un paio di minuti il comunicato era scomparso, e sul sito dell'Ansa non ce n'era più traccia.

Non si esclude che lo stesso comico abbia smentito in prima persona la notizia, dalla sua casa di Genova nella quale sarebbe serenamente spirato. "È morto Paolo Villaggio nella sua Genova. L'Italia intera piange il suo Fantozzi, il comico che ha fatto ridere una intera generazione", ecco le prime frasi incriminate attribuite all'agenzia. Un "coccodrillo" (l'articolo redatto dopo la morte di un personaggio pubblico) erroneamente andato online, o la ripresa di voci da social network trasformate in un articolo giornalistico? Anche se non si esclude che si sia trattato di uno scherzo, fatto nominando l'agenzia Ansa per dargli credibilità. Che potrebbe essere parte lesa della bufala, insieme al comico.

Quello di Villaggio non è un caso isolato: è facile trovare su Internet l'annuncio di molti divi del cinema, da quelli nostrani come Lino Banfi ai vip di Hollywood come Johnny Depp, George Clooney e Russell Crowe. Fu eclatante, molti anni fa, il necrologio che il quotidiano francese "Le Monde" pubblicò per l'improvvisa scomparsa di Monica Vitti, attrice molto amata in Francia. Peccato che la musa di Antognoni fosse ancora viva, e smentì indignata la notizia. "Siamo caduti in un tranello" dissero allora i redattori del quotidiano francese, dovuto alla troppa fretta.

Proprio oggi il "Corriere della Sera" dedicava un bell'articolo a Villaggio, nel quale l'attore e scrittore (non va dimenticata la serie di libri dedicati a Fantozzi dai quali sono stati tratti i film) si augurava di essere ricordato, dopo la sua morte, per il ruolo dello sfortunato ma umano ragionere.

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