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HI-TECHSe l'hi-tech diventa pericoloso

04.08.09 - 07:08
Keystone EPA Monica M. Davey
Se l'hi-tech diventa pericoloso

Un Ipod esplode, ed è psicosi sicurezza dei gadget tecnologici. Non è la prima volta che la Apple e altre aziende di elettronica di consumo si trovano a dover fronteggiare i problemi legati al surriscaldamento dei dispositivi e ad esplosioni, come accaduto alla ragazzina Ellie di Liverpool. Curioso, fra l'altro, che questa volta il binomio tra il brand e la città inglese non abbia portato bene come quando proprio una casa discografica con lo stesso nome, negli anni Sessanta, portò al successo quattro ragazzi di Liverpool, i Beatles.

Proprio la Mela ha incassato, qualche settimane fa, una serie di lamentele sull'iPhone 3GS. Alcuni utenti hanno sostenuto che il nuovo smartphone ha cambiato colore in seguito a un calore eccessivo, con la comparsa di aloni marrone e rosa sulla scocca bianca. Un inconveniente lieve, rispetto all'esplosione dell'iPod, ma comunque seccante per chi ha acquistato l'ultimo gadget appena approdato sugli scaffali.

Un incidente simile a quello della ragazzina di Liverpool, ma dalle conseguenze più gravi, è capitato all'inizio dell'anno a una donna torinese, che ha visto il cellulare scoppiarle in mano ustionandole anche il viso e il seno. Sul caso la magistratura italiana ha aperto un'inchiesta a fine giugno, mettendo sotto accusa una batteria "made in China".

E la cronaca racconta vicende anche più tragiche. Nei mesi scorsi l'esplosione del cellulare ha ucciso un giovane operaio cinese. Stessa sorte per un minatore sudcoreano di 33 anni, che un paio d'anni fa è stato trovato al suolo senza vita, con il telefonino ancora in fiamme fuso alla camicia.

La febbre elettronica non risparmia nemmeno i dispositivi più grandi, come i computer portatili. Nel corso degli anni i costruttori sono stati costretti a ritirare dal mercato grandi quantitativi di pc. La stessa Apple, insieme con Dell e altre aziende, tra il 2006 e il 2007 ha richiamato notebook nell'ordine di qualche milione di unità. Equipaggiati con batterie difettose prodotte dalla Sony, i computer in alcuni casi avevano preso fuoco.

Ats

Foto Keystone EPA Monica M. Davey

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