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TICINOLa sessuologa Linda Rossi: ‘I casi aumentano. Per guarire bisogna avere una grande motivazione’

13.01.09 - 09:53
Ti-Press
La sessuologa Linda Rossi: ‘I casi aumentano. Per guarire bisogna avere una grande motivazione’

BELLINZONA - La sessuologa Linda Rossi spiega il fenomeno della dipendenza da sesso online, una patologia che secondo l’esperta è in aumento in Ticino, soprattutto in questi ultimi due o tre anni. ‘Forse perché la si riconosce maggiormente, oppure perché l’accesso ai siti è più facile e meno costoso, gratuito in fondo’.

In genere che tipo di persona è quella che soffre di questa dipendenza?
"Se parliamo di single, in genere si tratta di uomini timidi, un po’ imbranati, incapaci di sedurre, poco socializzati e introversi. Le persone che sono in coppia e che soffrono di questa dipendenza invece direi che spesso hanno un passato di isolamento sociale, sono incapaci di incontrare altra gente, in particolare qualcuno dell’altro sesso. Probabilmente hanno fatto un’esperienza sessuale dove non si sono capiti con l’altro, forse per mancanza dei mezzi comunicativi adeguati, non sanno a chi chiedere aiuto e quindi ricorrono alla strada più facile, entrare nei siti, per soddisfarsi da soli".

Parla solo di uomini. E le donne?
"Parlo di uomini perché nella mia esperienza non ho ancora incontrato donne che soffrono di questa dipendenza".

Come mai gli uomini sono più propensi a questo tipo di dipendenza?
"L’uomo è più visivo, usa e cerca la pornografia. Inoltre, l’uomo sottostà al bisogno ormonale, fenomeno ben diverso nella donna. Nell’uomo il bisogno è quindi sentito in modo più marcato e diretto. Noi donne non vogliamo eccitarci a partire dalle crude immagini porno ma a queste preferiamo il materiale erotico perché siamo più romantiche e l’eccitazione deve prima passare dai canali dell’affettività, delle emozioni e del nostro sistema di valori. Per noi donne infine è più eccitante il sentirci guardate-ammirate".

Perché questi uomini non cercano la soddisfazione sessuale con la propria compagna?
"In certi casi è proprio la donna che non vuole fare l’amore con il partner. Oppure, anche se il rapporto sessuale c’è, non è soddisfacente al punto che la donna si lamenta e/o critica la prestazione del compagno. Con il risultato che l’uomo si sente svalorizzato e che lei perde il desiderio sessuale. Ma questi uomini sono spesso incapaci di chiedere alla donna di aiutarli a capire cosa le piace e quando lo fanno possono anche sentirsi rispondere che lui lo deve sapere  e non sta a lei dirglielo perché così le toglie la poesia. Insomma ci troviamo di fronte a un’incapacità totale di dialogare e di capirsi".

Perché?
"Perché sono analfabeti a livello relazionale e di comunicazione. Non sanno esprimersi e di conseguenza si sentono frustrati. Di conseguenza questi uomini evitano il confronto e preferiscono piazzarsi davanti al computer quando la donna va a letto. In fondo pensano: ‘Tanto non sono capace” per cui non ci provano più".

Questo però crea dei problemi nella coppia…
"Assolutamente. Un uomo che soffre di questa dipendenza trascorre molto tempo davanti al computer, sfogandosi sessualmente da solo, non cerca più la compagna. E la donna, anche se magari si lamenta se uno l’assilla tutti i giorni, se non si sente desiderata dal proprio uomo per un mese o due si sente ovviamente frustrata".

Invece cosa spinge i single a cercare la soddisfazione sessuale nel mondo virtuale?
"L’impressione è che non si percepiscano (ho tolto il più) come uomini virili. Sono poco intraprendenti, niente intrusivi o penetranti. In generale, e la cosa mi spaventa un po’, mi sembra che siano in aumento gli uomini a cui manca l’istinto del ‘macho’, inteso in senso positivo naturalmente,  cioè di sano maschio cacciatore. Tornando agli uomini che soffrono di dipendenza da sesso online, non riescono proprio a relazionarsi con le donne reali e preferiscono rivolgersi al web. È una via apparentemente più facile".

Ma quando cercare il sesso online diventa una patologia?
"Quando si trascorrono molte ore davanti al computer ma soprattutto quando diventa un atteggiamento compulsivo, cioè quando queste persone non riescono proprio a resistere alla tentazione di visitare questi siti. Quando l’unica cosa per evitare di navigare su questi siti è quella di evitare l’accesso al computer. A questo punto la dipendenza è paragonabile a quella della droga, si è in balia pur credendo di poter controllare la situazione ma evidentemente non è così. Queste persone si isolano e quel che è peggio è che anche a livello masturbatorio ricorrono a una modalità molto povera, uno scaricarsi e basta".

In che momento queste persone si rivolgono a lei?
"In genere quando la coppia entra in crisi o si è addirittura sul punto del divorzio. In genere è la donna che non ne può più e a volte ne parla con il suo medico, il quale capisce la situazione e decide di agire di conseguenza. Il single sui 30/35 anni invece prende coscienza da solo perché si accorge che non fa che lavorare e poi passare le serate su questi siti. In altri casi vengono colti in flagrante. Oppure ancora, la persona ne parla con il medico. Oggi i dottori prendono più sul serio certi segnali che potrebbero anche essere il segnale di una depressione. Pongono più domande al paziente e riescono a scoprire determinate situazioni".

Come fa ad aiutarli ad uscire dal problema?
"Devo aiutarli a comunicare. Con la partner nel caso di una coppia. Con il mondo reale e le donne in carne ed ossa se si tratta di single. A questi ultimi devo veramente insegnare le basi dell’approccio alle donne. Prima di tutto curarsi, se è il caso, vestirsi correttamente e uscire di casa. Frequentare dei luoghi dove si possono incontrare donne e le possibili tappe da seguire per entrare in contatto con esse".

Deve davvero insegnar loro tutto questo?
"Certo. Mi  ritrovo a suggerire le frasi più elementari: “Ma ti ho già vista?”, “Sei nuova in questo bar?” Le classiche frasi di scorta per rompere il ghiaccio. Possono anche sembrare banalità ma perlomeno è un modo per cominciare. Bisogna proprio aiutare questi uomini a buttarsi, ma anche ad accettare dei rifiuti. Devono capire che anche in questo caso in realtà non hanno perso niente perché hanno imparato comunque a conoscere un po’ di più il  mondo delle donne".

Questa è dipendenza si riesce a curare con successo?
"Solo se c’è in lui una buona dose di motivazione a guarire, come per qualsiasi altra dipendenza. La cosa fondamentale è la sua maggiore consapevolezza e assertività sessuale e la capacità di comunicare con la partner. Quando nella coppia manca questa e invece di esprimersi si attacca o si giudica l’altro, questi si difende e/o contrattacca, così il dialogo non è più costruttivo ma distruttivo".

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