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PeopleInfortuni: strade italiane big killer infanzia, 2 giovani vittime al di'

10.12.08 - 20:44
Infortuni: strade italiane big killer infanzia, 2 giovani vittime al di'

Roma, 10 dic. (Adnkronos Salute) - Due giovani vite stroncate sull'asfalto ogni giorno. E' il bilancio, da brivido, delle morti di bambini e adolescenti sulle strade italiane. Incidenti in scooter o in macchina, investimenti sulla strada, spesso in prossimità di scuole e luoghi di ritrovo: una tragedia che conta 800 vittime l'anno con meno di 19 anni, ben l'80% delle morti per infortuni che il nostro Paese registra annualmente (1.000). A tracciare il bilancio è il Rapporto europeo Oms/Unicef sugli infortuni fra i bambini, presentato oggi a Roma in una conferenza stampa mentre ad Hanoi, in Vietnam, veniva contemporaneamente illustrato il Rapporto mondiale sul tema. A uccidere bambini e adolescenti sulle strade della Penisola "è, nel 30% dei casi - spiega a margine dell'incontro capitolino Francesca Racioppi, responsabile del Centro europeo ambiente e salute dell'Oms - la velocità".

Ciò significa che 240 giovani vite potrebbero essere risparmiate se non pigiassimo troppo il piede sull'acceleratore. Ma sul banco degli imputati anche altre dimenticanze e distrazioni di genitori poco consapevoli dei pericoli che i piccoli corrono sulla strada. "Troppi bambini - sottolinea Racioppi - viaggiano in auto sul sedile anteriore in braccio a un genitore, anziché sul seggiolino. Si pensa che questo sia un gesto d'affetto, in realtà mette in pericolo la vita dei nostri figli". "Non ci sono strade assassine - incalza Racioppi - ma esistono senz'altro velocità killer. In centri abitati, in prossimità di parchi, scuole e altri ritrovi per piccoli non dovrebbero mai essere superati i 30 chilometri orari. Se si viene investiti da un auto che procede a questa velocità, infatti, il rischio di morire scende drasticamente".

Non solo cattive notizie per l'Italia dal Rapporto targato Oms-Unicef. Il nostro Paese primeggia, quanto a sicurezza, rispetto ad annegamenti, avvelenamenti e ustioni, tre dei cinque big killer dell'infanzia. In realtà, anche sul fronte degli incidenti stradali l'Italia è migliorata rispetto al passato. Ma occorre senz'altro fare di più, e la strada appare ancora in salita. "La Penisola - conferma Racioppi - ha raggiunto poco più della metà dell'obiettivo fissato dalla Ue, che mira a una riduzione della mortalità del 50% tra il 2000 e il 2010".

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