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CINEMADunkirk: la guerra d'autore che ti toglie il fiato

30.08.17 - 06:01
Forte, bellissimo e memorabile l'ultimo film di Cristopher Nolan, nelle sale da giovedì, ci mostra un'altra faccia del grande conflitto e nell'aria c'è già odore di Oscar
Keystone
Dunkirk: la guerra d'autore che ti toglie il fiato
Forte, bellissimo e memorabile l'ultimo film di Cristopher Nolan, nelle sale da giovedì, ci mostra un'altra faccia del grande conflitto e nell'aria c'è già odore di Oscar

LUGANO - In un mondo, quello del cinema, dominato dai supereroi dei fumetti qualche volta c'è anche spazio per i supereroi in carne ed ossa. Ne è un esempio questo “Dunkirk”, campione d'incassi un po' ovunque e che finalmente arriva anche nei nostri cinema questo giovedì 31 agosto. Diretto dall'elogiatissimo regista Christopher Nolan narra le gesta e l'evacuazione di 400'000 soldati britannici bloccati fra l'incudine (la Manica) e il martello (l'esercito tedesco).

La guerra, ma diversa - “Dunkirk” è un film di guerra atipico: la missione è portare a casa la pelle, e l'eroismo sta nella sopravvivenza e nell'aiutare il prosismo. Non è un caso che di combattimenti veri e propri ce ne siano pochissimi (perlopiù nell'azzurro dei cieli) mentre bombe, siluri e colpi d'artiglieria sono vissuti alla stregua di catastrofi quasi naturali.

Terra, mare e aria - Sono tre le storie che si intrecciano fra terra, acqua e aria: quella di tre militi compagni per forza in fuga dalla spiaggia nella quale sono ammassati migliaia e migliaia di commilitoni, quella di due civili padre e figlio che partono con il loro skipper dall'Inghilterra per andare a salvare «quanti più ragazzi possibili» e quella di una pattuglia di caccia della Raf in missione di copertura.

Come un romanzo di quelli belli - Scritto bene, recitato altrettanto e girato con posatezza e davvero benissimo, “Dunkirk” è all'altezza dei classici della letteratura bellica. La guerra, nella sua faccia più terribile e disperata, si racconta da sola senza frizzi e lazzi, con poche parole (ma quelle che ci sono pesano) e tanta azione.

Una truppa di talenti - Giovanissimo il cast, come giovanissimi erano i soldati che hanno combattuto in prima linea (spesso ce lo si dimentica) con un plauso particolare ai tre fuggiaschi Fionn Whitehead, Harry Styles e Aneurin Barnard. Sempre a livello la prestazione dell'inossidabile Tom Hardy che, per via della maschera da pilota di caccia, recita tutto il film praticamente solo con gli occhi.

Pioggia d'Oscar all'orizzonte? - Più che con la forza dei botti, che ci sono e si sentono, l'ultima pellicola di Nolan colpisce con la forza delle immagini – le riprese aeree tolgono il fiato – e la pura semplice forza dei sentimenti. Insomma, da vedere assolutamente e se fossimo in lui faremmo un po' di spazio sulla mensola perché la pioggia di Oscar è più che probabile.

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