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ITALIA«Dobbiamo dimostrare che non siamo sotto attacco»

20.08.17 - 16:31
A Roma per le riprese di “All The Money In The World”, Kevin Spacey ha raccontato del suo ruolo in “Baby Driver”, parlando, nel contempo, di terrorismo e di musica
Archivio Keystone
«Dobbiamo dimostrare che non siamo sotto attacco»
A Roma per le riprese di “All The Money In The World”, Kevin Spacey ha raccontato del suo ruolo in “Baby Driver”, parlando, nel contempo, di terrorismo e di musica

ROMA - L’attore americano ha incontrato la stampa italiana in un lussuoso albergo romano, spiegando del suo ruolo di «cervello di una banda di rapinatori» nel film diretto da Edgar Wright - ora nei cinema ticinesi -, soffermandosi, inevitabilmente, anche su un tema, purtroppo, di strettissima attualità: il terrorismo. «Io non credo che l'Europa e Londra siano sotto attacco - ha spiegato l'attore a Repubblica.it - Ci sono solo alcuni perdenti, molto tristi e isolati, che scelgono il modo più facile per ferire e uccidere le persone. È molto importante il modo in cui noi rispondiamo, però, dimostrando che noi non siamo sotto attacco. In questo modo, alla fine le cose andranno a posto».

Subito dopo, partendo dal fatto che “Baby Driver” è un action movie nutrito da una playlist confezionata con brani dei Queen, di Barry White, di Simon & Garfunkel e di tanti altri,  Spacey si è imbattuto nei suoi gusti musicali (anche "curativi"): «Stevie Wonder, i Beatles, i Supertramp, Marvin Gaye... Se ti senti giù metti un brano di Ella Fitzgerald ed esci a farti un giro per la città».

 

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