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STATI UNITILa corte ha dato ragione a Taylor Swift, quella palpata c'è stata e sono "molestie sessuali"

15.08.17 - 10:37
Il responsabile, un ex-dj del Colorado, sarà costretto a pagare una cifra simbolica, la difesa: «Un precedente importante, abbiamo tracciato una linea che non potrà più essere varcata»
Keystone
La corte ha dato ragione a Taylor Swift, quella palpata c'è stata e sono "molestie sessuali"
Il responsabile, un ex-dj del Colorado, sarà costretto a pagare una cifra simbolica, la difesa: «Un precedente importante, abbiamo tracciato una linea che non potrà più essere varcata»

DENVER - Ci sono voluti sei giorni di spaparazzatissima udienza (e due anni di battibecchi fra avvocati) ma, alla fine, la corte ha dato ragione alla popstar Taylor Swift: l'ex-dj e conduttore radiofonico l'ha effettivamente molestata sessualmente durante un incontro avvenuto nel 2013 al Pepsi Center di Denver. L'accusa della cantante di "Shake it off" è che Mueller le avesse palpato «lunghissimamente» il sedere, proprio in quella occasione.

Come da richiesta della parte offesa, il "palpeggiatore" sarà tenuto a pagare 1 dollaro (si avete letto bene) alla Swift. Malgrado l'ammontare simbolico richiesto la cantante e la madre e manager, al momento della sentenza non hanno potuto nascondere l'emozione fra lacrime e ringraziamenti.

«Voglio ringraziare la giuria e i giudici, per aver sostenuto me e tutte le vittime di molestie sessuali, e grazie anche a tutti quelli che mi hanno sostenuto durante questi quattro anni. So di essere una privilegiata, e proprio per questo ho ritenuto che valesse la pena investire il mio tempo e il mio denaro in una causa come questa anche a sostegno di tutte quelle che subiscono angherie di questo tipo tutti i giorni. Continuerò a lottare e sostenere chi lotta».

Della stessa opinione della 27enne il suo avvocato che, fuori dal palazzo di giustizia del Coloradoha dichiarato: «È un importante precedente per gli abusi sessuali sul posto di lavoro, abbiamo tirato una linea che non potrà più essere varcata».

Mueller, che dal canto suo ha sempre negato di essere coinvolto (anche se esiste del materiale fotografico che immortala la sua "mano morta") e ha sempre sostenuto che il responsabile fosse un'altra persona citando in giudizio la Swift per calunnia e diffamazione. In seguito allo scandalo, e su supposte pressioni dall'alto, ha perso il suo lavoro e da anni si trova in una posizione professionalmente precaria. 

In questo senso la corte ha già appurato (sentenza di lunedì) che non vi è responsabilità diretta da parte della Swift e del suo entourage.

 

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