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CANTONEDavid Bowie sbarca a Lugano con 38 scatti

08.03.17 - 06:00
È in programma da domani, giovedì 9 marzo, al 26 aprile tra le mura del Dip Contemporary Art di Lugano “Heroes”, ossia David Bowie negli scatti del fotografo giapponese Masayoshi Sukita
©Photo by Sukita
David Bowie sbarca a Lugano con 38 scatti
È in programma da domani, giovedì 9 marzo, al 26 aprile tra le mura del Dip Contemporary Art di Lugano “Heroes”, ossia David Bowie negli scatti del fotografo giapponese Masayoshi Sukita

LUGANO - I lavori di allestimento stanno giungendo al termine e le immagini di Bowie - 38 in tutto -, una dopo l’altra, si fanno spazio sulle pareti espositive della galleria: uno sguardo fugace, ieri, il nostro. Che comunque ci proietta, inizialmente, in un universo fatto di colori forti, scintillanti, di paillettes e di costumi sgargianti dei primi anni Settanta, per poi scagliarci, in particolare, nei contrasti del bianco e nero forgiati dalle ambientazioni decadenti di fine decennio.

Una sodalizio artistico, quello del cantante e del fotografo, durato oltre quarant’anni, perfettamente documentato e sintetizzato all’interno dell’esposizione: era il 1972 quando i due si conobbero, e Bowie - alle prese con la realizzazione di uno dei capolavori assoluti dell’intera storia del rock, “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and The Spiders from Mars” (Rca, 1972) - impersonava l’alieno venuto alla luce nei microsolchi del concept album: «Quando lo vidi la prima volta sul palco, accanto a Lou Reed, capii che era diverso da tutte le altre rockstar - ha ricordato Sukita, 79 anni, in un’intervista - In lui c’era qualcosa che dovevo fotografare».

«Lo hanno definito un camaleonte, ma in realtà è sempre stato sé stesso, in ogni fase della sua carriera», ha aggiunto. Le metamorfosi di Bowie «venivano da dentro, erano il risultato di un’elaborazione personale: non erano superficiali» e, «tantomeno», come spesso accade per volontà dell’industria discografica, «costruite a tavolino».

Sguardi. Sguardi in equilibrio. In perfetto equilibrio tra i set fotografici, il palco - con Bowie al cospetto dell’incontenibile frenesia dei fan - e la quotidianità. La quotidianità dell’amicizia tra i due.

Un’amicizia, un sodalizio artistico, che raggiunse il suo apice con la realizzazione dell’immagine di copertina dell’album “Heroes” (Rca, 1977), di cui la mostra, tra gli altri, ospita una manciata di scatti alternativi.

Una prima svizzera, assolutamente imperdibile. Con entrata gratuita.

Vernissage: domani, giovedì 9 marzo, dalle 18.30 alle 21.30.

Orari d’apertura: martedì-venerdì 14-18; sabato, domenica e mattine su appuntamento.

 

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