Intervista a 360 gradi all’ex regina della TV della Svizzera italiana: «Sono cresciuta da orfana. Ecco perché sono un sergente di ferro»
COLLINA D’ORO – «Io non ho paura di dire quello che penso. Perché provo a farlo sempre in maniera costruttiva». Maristella Polli, per 44 anni una delle regine della TV della Svizzera italiana con programmi storici come Buzz Fizz Quiz e Hotel Fortuna, lo mette subito in chiaro. Più volte nel corso del 2016 l’ex conduttrice, oggi granconsigliera PLR, ha attaccato i vertici dell’azienda di Comano. Ora la stessa Maristella va oltre, dando i voti, nudi e crudi, alla tivù. Focus in particolare sull’intrattenimento, settore in cui ha lavorato per quasi mezzo secolo. «Anche se poi – puntualizza – io oggi sono soprattutto nonna, di tre splendidi nipotini».
I suoi nipotini sanno che lei è stata una pioniera della televisione?
Sanno che ci lavoravo. E sanno che adesso sono attiva in politica. Mi ritengono una nonna anomala. Secondo loro le nonne normali stanno a casa. Di me dicono che sono sempre in giro.
Se lo ricorda il suo esordio sul piccolo schermo?
Sì. Erano gli anni ’60. E prima di avere cinque minuti davanti alla telecamera in un programma per bambini, “La giostra”, ho dovuto studiare per due anni. Me l’hanno fatta sudare.
Perché ha deciso di lanciarsi nella televisione?
Avevo studiato matematica e scienze naturali a Friborgo. Facevo supplenze come insegnante. Ma avevo bisogno di soldi, la mia famiglia non se la passava bene. E quindi, sapendo che in televisione cercavano persone che potessero ideare programmi per l’infanzia, mi sono candidata. Mi fecero fare anche un provino. Sottolineando che non avevo la cadenza dialettale tipica dei ticinesi.
Eppure lei è nata e cresciuta a Chiasso…
Sono una momò doc. Però mia mamma in casa non parlava dialetto con me.
Che ricordi ha della sua infanzia?
Si viveva in grandi ristrettezze economiche. E io ero una bambina ribelle. Ho perso il papà a 3 anni. E la mamma quando ne avevo 20, una settimana prima del mio matrimonio. Sono cresciuta dovendomi arrangiare. Ecco perché sono un sergente maggiore.
Tra il 1965 e il 2007 lei è stata produttrice, ideatrice, conduttrice di programmi. Quale le è rimasto più nel cuore?
“In bocca al lupo”, in onda tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Perché ci permetteva di essere davvero a contatto con il territorio. Cosa che oggi è andata persa.
Sembra amareggiata. È così?
Sì. I 30enni e i 40enni di oggi non si identificano più nella nostra televisione. L’offerta di canali italofoni è troppo grande. Le responsabilità? In parte dei tempi che cambiano. Anche se devo ammettere che l’ex direttore Dino Balestra ha fatto un grave errore quando ha deciso di sopprimere la produzione di programmi per ragazzi. Con quei personaggi, “fatti in casa, le giovani generazioni si affezionavano alla televisione del posto. Oggi l’offerta non è più personalizzata.
E dei quiz, di cui lei è stata a lungo una mattatrice, cosa pensa?
Ce ne sono troppi. Bisognerebbe ridurli. Siamo in un Paese di 350.000 abitanti. È normale che, con così tanti giochi, alla fine si finisce per riciclare i concorrenti.
Facciamolo noi un gioco. Le dico il nome di un programma e lei mi dà un voto da 1 a 6. Partiamo da Linea Rossa…
Il fatto di fare la trasmissione in diretta permette al pubblico di interagire. È un grande passo avanti. Voto: 4,5.
Passiamo ora al quiz Via col Venti…
Non è un gioco. Le domande sono troppo difficili. E alla fine diventa solo una questione di fortuna. Luca Mora lo trovo un presentatore fragile. Mancano immagini e appaiono troppe scritte. Voto: 3,5.
Molla l’osso?
Niente di speciale. Clarissa Tami è dotata. Ma è poco empatica e se la tira. E poi il suo cane ha stufato. Voto: 4.
Il Rompiscatole?
Federico Soldati è un ottimo mentalista, ma non è un presentatore. Gli indizi, inoltre, sono complicati. Non mi piace. Voto: 2
E di Zerovero cosa pensa?
Marco Di Gioia ha finalmente preso un po’ di confidenza con la realtà della Svizzera italiana. Apprezzo il suo impegno. Il gioco resta piacevole. E la fascia oraria interessante. Voto: 5
Parliamo un attimo di informazione. Che voto darebbe al Quotidiano?
Si fa uno sforzo per essere sul territorio. Ed è positivo. Alcuni giornalisti però dimostrano di non conoscere la realtà locale. E io prendo rabbia. Voto: 4,5
E al Telegiornale?
È buono. Unico appunto: quando parla un inviato mi piacerebbe che mi mostrasse qualche immagine, anziché restare in video staticamente. Voto: 5+
E a Canetta, come direttore, che voto darebbe?
Gli darei un 3. Sottolineando che come giornalista e come responsabile di programmi è da 6 e lode. Il problema che lui è un uomo da trincea, non un manager. I tagli al personale mi hanno fatto infuriare. In questa azienda oggi mancano umanità e sensibilità.
Torniamo a lei. A un certo punto, a 55 anni, ha deciso di non andare più in video. Perché?
Non volevo fare venire la nausea al pubblico. Sentivo che era il momento giusto per andare dietro le quinte. Quando vedo gente come Pippo Baudo che, alla sua età, vuole stare ancora in video provo tanta compassione. Io non volevo fare pena.
Ha mai ricevuto offerte dalla televisione italiana?
Sì, negli anni ’70, dalla RAI. Io rifiutai. Stavo bene dove ero. Non me la sentivo di lasciare un bell’ambiente per l’ignoto.
Ha ancora contatti con il suo partner storico Bigio Biaggi?
Sì, certo. Bigio è un grande amico di famiglia. Però quando ci sentiamo non parliamo mai di televisione.
Dopo la televisione, la politica. Perché?
Quelli del PLR mi hanno chiesto di mettermi in gioco. Io, senza troppe speranze, ho accettato. L’elezione in Gran consiglio mi ha fatto capire che la gente ha ancora tanta stima di me. Mi occupo di temi, la scuola e la sanità, che mi stanno a cuore. Da sempre.
Cosa fa Maristella Polli per rilassarsi?
Amo cucinare. E poi faccio giardinaggio, leggo. E suono il pianoforte.
A fine gennaio compirà 72 anni. Qual è il suo sogno nel cassetto?
Nel corso del nuovo anno mi piacerebbe terminare e pubblicare il libro che sto scrivendo. Parla di amore. Pensieri sparsi. Frammenti. Perché l’amore è tutto nella vita.
La carriera tv di Maristella Polli in immagini: