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STATI UNITIAndy Garcia, l'esule: «Fidel? Un dittatore. Non una icona rivoluzionaria»

27.11.16 - 12:15
Nato all'Avana nel 1956, l'attore e la famiglia emigrarono negli Stati Uniti nel 1961. Come ha sempre fatto, non risparmia critiche al 'lider maximo'
Andy Garcia, l'esule: «Fidel? Un dittatore. Non una icona rivoluzionaria»
Nato all'Avana nel 1956, l'attore e la famiglia emigrarono negli Stati Uniti nel 1961. Come ha sempre fatto, non risparmia critiche al 'lider maximo'

MIAMI - Andy Garcia è nato a Cuba, si sente cubano (nonostante abbia quasi sempre vissuto negli Stati Uniti) e del 'lider maximo' appena scomparso dice: «Non ho mai risparmiato critiche a Castro. Ho sempre detto che Cuba è stata tradita, mistificata, usata da Fidel. Un dittatore. Non una icona rivoluzionaria».

L'attore, spiega in un'intervista al Corriere della Sera, è emigrato con la sua famiglia dall'Avana a Miami. Era il 1961, e Castro era al potere da un paio d'anni. «Ha distrutto l’economia del mio Paese. Ho portato dentro di me per anni il dolore dell’esilio della mia famiglia per colpa di quello che, ripeto, ho sempre considerato un cattivo condottiero. Castro era accecato dalle sue idee e nessun revisionismo storico mi farà cambiare idea».

Alla domanda se si sia sentito un figliol prodigo, Garcia risponde: «Posso solo dire che tutta la mia vita è stata segnata dalla nostalgia per Cuba. Mai per il mio Paese mi sono sentito un figliol prodigo. Non ho mai creduto in questa rivoluzione. Penso che per anni e anni la mia splendida Cuba sia diventata un Paese amletico e ferito per colpa di due regimi, quello di Batista e quello di Castro».

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