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CANTONEUn sabato “bestiale” in compagnia di Concato

09.11.16 - 06:00
Abbiamo incontrato Fabio Concato, che sabato 19 novembre (ore 20.30), al Fevi di Locarno, sarà il grande protagonista dell’ottava edizione del Concerto per l’Infanzia
Un sabato “bestiale” in compagnia di Concato
Abbiamo incontrato Fabio Concato, che sabato 19 novembre (ore 20.30), al Fevi di Locarno, sarà il grande protagonista dell’ottava edizione del Concerto per l’Infanzia

LOCARNO - Il ricavato della serata (compra i biglietti) sarà interamente devoluto in beneficenza a favore, tra le altre, dell'Associazione Famiglie Diurne del Mendrisiotto e dell'Associazione Ticinese Famiglie Affidatarie per la realizzazione di progetti concreti e verificati, indirizzati all’infanzia e all’adolescenza in Ticino.

Reduce dalla pubblicazione di “Non smetto di ascoltarti” (Warner, maggio 2016) - album messo a punto con gli amici Fabrizio Bosso (tromba) e Julian Oliver Mazzariello (pianoforte), rileggendo in chiave jazz parte del suo  repertorio (“Rosalina”, “Domenica bestiale”...) e brani di altri autorevoli autori come Lucio Dalla (“La casa in riva al mare”), Enzo Jannacci (“L’Armando”) e Nino Buonocore (“Scrivimi”) - Concato si racconta...

Fabio, cosa vuoi anticipare a coloro che assisteranno al concerto?

«Innanzitutto, mi auguro che vengano in parecchi, perché c’è questo fine nobilissimo. I ragazzi vanno aiutati: vivono spesso in situazioni complicatissime, e non solo psicologicamente. Per rispondere alla tua domanda, sarà uno spettacolo che coprirà il mio intero percorso musicale, ossia dal 1977 fino ai giorni nostri: molta musica, pochi effetti speciali - anche perché non  mi sono mai interessati un granché -, e qualche risata...».

Sei sempre stato molto vicino a questo tipo di problematiche: ricordo, ad esempio, il tuo impegno con il Telefono azzurro alla fine degli anni Ottanta...

«Quello fu un progetto notevole e il pubblico mi aiutò moltissimo, nei termini che vendemmo davvero tanti singoli (del brano “051/222525”, ndr): insomma, dare una mano all’associazione, che era nata da poco, per me fu una cosa fantastica… Certo, meno fantastico fu sentire ciò che succedeva quando i bambini chiamavano… Ma questa è la realtà, e noi non possiamo fare finta di niente…».

Lo show si focalizzerà quindi sul tuo repertorio, i brani degli altri autori che hai ripreso con Bosso e Mazzariello nell’ultimo disco non faranno parte della setlist, esatto?

«Esatto… Quello del 19 sarà un concerto di musica pop… Con me sul palco ci sarà il mio quartetto, con cui lavoro da dieci anni...».

Mi incuriosisce molto lo sviluppo di “Non smetto di ascoltarti”: ti va, comunque, di parlarmene?

«Certo, come no… Io e Fabrizio ci siamo incontrati la prima volta sedici anni fa a Milano, alla Salumeria della Musica… Qualche tempo dopo abbiamo fatto un piccolo tour insieme, portando con noi anche altri jazzisti… Poi, in tempi recenti, coinvolgendo anche Julian, è venuto alla luce questo bellissimo progetto, originariamente legato esclusivamente alla dimensione live... Una formazione “strana”: voce, tromba e pianoforte… Inizialmente, non pensavamo di trasformare il tutto in un album, ma il pubblico, alla fine dei concerti, ci chiedeva di “fermarlo”... E noi l’abbiamo fatto...».

Come è avvenuta la scelta dei brani?

«È stata casuale, ma anche difficile, perché il repertorio italiano è molto molto vasto… Così abbiamo iniziato a lavorare sulle prime canzoni che ci son venute in mente… Ma subito dopo la realizzazione, abbiamo pensato almeno ad altri duecento brani su cui avremmo potuto focalizzarci:  ci sono delle canzoni fantastiche che, anche a distanza di cinquant’anni, hanno ancora il potere di essere ascoltate con piacere infinito… E questo, tra l’altro, è ciò che mi auguro capiti anche tra mezzo secolo con gli autori di oggi: mi piacerebbe molto che qualcuno cantasse, ad esempio, i brani di Mengoni, perché sarebbe davvero un buon segnale…».

Hai parlato di centinaia di altri brani... Vedremo quindi, diciamo così, un “Volume 2”?

«Credo proprio di sì… Per ora non abbiamo registrato nulla, ma è verosimile che lo si realizzi da qui a qualche mese…».

Tornerai quindi in Ticino anche con questo progetto?

«Certo, come potrei non farlo?».

Prevendita: biglietteria.ch

 

 

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