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CHIASSONon solo musica: ecco il Bennato pittore

20.10.16 - 15:00
Al Cinema Teatro saranno esposte fino al 13 novembre 28 opere del cantautore napoletano
Non solo musica: ecco il Bennato pittore
Al Cinema Teatro saranno esposte fino al 13 novembre 28 opere del cantautore napoletano

CHIASSO - Chiasso ospiterà questa sera l'Edoardo Bennato cantautore, ma non solo: apre oggi e chiude il 13 novembre l'esposizione - sempre presso il Cinema Teatro - di 28 opere dell'artista napoletano, che le ha dipinto in un lasso di tempo che va dal 1977 al 2015.

Cantautore dall'animo rock, Bennato è laureato in architettura e ha frequentato il liceo artistico. Da sempre ha utilizzato altri linguaggi espressivi oltre alla musica per esprimere la sua creatività. Alcune delle sue opere sono state create per le copertine dei suoi dischi come “La torre di Babele”, “Rinnegato” o “Io che non sono l’ imperatore”. In genere i suoi quadri, su tela o su carta, sono rigorosamente in bianco e nero, ma attualmente ha realizzato nuove opere in cui ha avvertito l’esigenza di utilizzare il colore, per la realizzazione di una serie di quadri dal tema "In cammino".

Si tratta di opere su tela che richiamano il tema della migrazione: i soggetti sono tutti extracomunitari ritratti sulle spiagge delle nostre coste che, spesso derisi, sembrano avere un’eleganza e una dignità a volte superiore a quella dei bagnanti, appartenenti alla cosiddetta “società del benessere” in un mondo occidentale: privilegiato ma confuso, intransigente e spesso egoista ma, soprattutto, impreparato ad affrontare un futuro prossimo, probabilmente senza barriere e confini.

«Non esistono le razze, ma una sola famiglia umana, migrata dai luoghi dove la temperatura è più calda a quelli dove il rigore atmosferico ha velocizzato i tempi dell’evoluzione» ha dichiarato Bennato. «L’uomo non ha bisogno di inventare, della conoscenza farebbe volentieri a meno, è legata al miglioramento delle proprie condizioni. Non a caso sono al Nord le città più vivibili e moderne del pianeta, mentre verso l’equatore questo numero decresce. Nel 1950, quando le donne nel nostro Sud ancora vestivano di nero, a Oslo invece già conducevano gli autobus. La storia va studiata con la geografia. Non è un problema di buoni e cattivi, ma di umanità adulta e bambina. L’uomo cerca disperatamente di sovvertire queste leggi, di instaurare un modello in cui non ci sia sopraffazione, violenza, ma fa fatica”.

Entrata libera da martedì a sabato, dalle 17 alle 19.

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