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ITALIAIl Volo: una "Notte magica" con Domingo, l'opera e il duetto con Michael Bublé

20.10.16 - 06:00
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Gianluca Ginoble, colui definito dai due colleghi (Piero Barone e Ignazio Boschetto) lo “sciupafemmine” del gruppo
Il Volo: una "Notte magica" con Domingo, l'opera e il duetto con Michael Bublé
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Gianluca Ginoble, colui definito dai due colleghi (Piero Barone e Ignazio Boschetto) lo “sciupafemmine” del gruppo

FIRENZE - Reduce dalla pubblicazione dell’album che contiene le registrazioni del concerto tenuto lo scorso luglio a Firenze in onore di Luciano Pavarotti, José Carreras e Placido Domingo, Gianluca racconta quella “Notte magica” (cd/dvd, Sony, 30 settembre 2016): «Innanzitutto, non è assolutamente un’imitazione dei Tre Tenori – precisa il giovane cantante – Se ci siamo permessi di toccare il repertorio di questi tre grandi miti è grazie al supporto di uno di loro, del Maestro Domingo, che ha diretto l’orchestra». Oltre a prodigarsi in brani come “Granada”, “Torna a Surriento” e “My Way”, il Volo, tra le altre composizioni, infatti, si misura con “E lucevan le stelle”, “Nessun dorma” e “Una furtiva lagrima”: «Il nostro obiettivo – continua Ginoble – è fare arrivare queste straordinarie composizioni ai giovani, ai giovani come noi… Tutto qui…».

Gianluca, perché dovrebbe essere un’imitazione? C’è qualcuno che lo ha insinuato?

No, questo no, ma metto le mani avanti perché comunque si parla di un repertorio importante, delicato…

Quando, esattamente, avete incominciato ad ascoltare l'opera?

Ti parlo onestamente: dei tre, io sono quello la ascolta meno… Ho incominciato ad avvicinarmici in questi ultimi mesi... Il cultore di questo genere è Piero…

Quali, quindi, prevalentemente, i tuoi ascolti?

Sono un grande fan della musica americana: Frank Sinatra, Dean Martin…

Quali i consigli di Placido Domingo di cui farete per sempre tesoro?

Per ora non pretendiamo di andare a cantare nei teatri misurandoci con delle intere opere, ma ci ha suggerito comunque di studiare e di non gettare via la voce nel caso un giorno decidessimo fare questa scelta...

Già da tempo, in ogni caso, studiate canto, giusto?

No, alla fine no. Il nostro lo prenderei come un dono di natura.

Le collaborazioni che avete messo a segno in questi anni non si contano: per quanto ti riguarda, c’è un duetto che brami da tempo e che deve ancora realizzarsi?

Mi piacerebbe duettare con Michael Bublé… Un altro grande sogno è anche quello di avere al mio fianco una lunga serie di rockstar, un po’ come fece Luciano Pavarotti con “Pavarotti & Friends”, mescolando il rock e la lirica…

I sogni si fermano qui?

No, affatto… Desidererei tanto cantare alla Casa Bianca…

Beh, se vuoi cantare davanti a Barack Obama devi sbrigarti…

Hai ragione… (ride)

Nel corso della vostra strabiliante carriera avete tenuto centinaia di concerti: quando salite sul palco l’emozione è sempre la stessa oppure qualcosa è cambiato?

Non è cambiato nulla, il livello è sempre altissimo. Lo stesso che si spera arrivi anche al pubblico…

L’anno scorso ad Ascona, durante il vostro soggiorno in hotel, ci sono stati dei problemi. Le stanze pare non siano state lasciate nel migliore dei modi: a distanza di mesi vuoi dirmi esattamente cosa è accaduto?

Innanzitutto, nemmeno i mostri fanno ciò che è stato detto… Si esagera, talvolta, per farsi un po’ di pubblicità… Abbiamo girato il mondo, soggiornando in centinaia alberghi, e sono dispiaciuto che la Svizzera ci abbia trattato in questo modo… Ti dico questo anche perché mio padre è nato a Grenchen, nel canton Soletta... Sono affezionato al territorio elvetico... Due mesi fa, oltretutto, sono stato a trovare i miei cugini che vivono lì da sempre: io adoro la Svizzera, sono innamorato della Svizzera… Ho anche pensato di prendere un appartamento da quelle parti…

Quando vi esibirete di nuovo alle nostre latitudini?

Per ora non abbiamo pianificato nessuna data, ma faremo di tutto per tornare sul palco anche in Ticino… Magari l’anno prossimo…

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