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Tao, una vita “on the road” nel nome del rock'n'roll

ITALIATao, una vita “on the road” nel nome del rock'n'roll

25.05.16 - 06:00
Abbiamo incontrato Valerio Ziglioli, in arte Tao, che lo scorso 18 maggio ha pubblicato il video (con la regia di Andrea Basile) del singolo “I miei occhi”
(Foto Marco Beck Peccoz)
Tao, una vita “on the road” nel nome del rock'n'roll
Abbiamo incontrato Valerio Ziglioli, in arte Tao, che lo scorso 18 maggio ha pubblicato il video (con la regia di Andrea Basile) del singolo “I miei occhi”

MILANO. Un brano, questo, che anticipa la riedizione de “L’ultimo James Dean”, il suo secondo album pubblicato originariamente nel 2007, una produzione dove il migliore cantautorato italiano sposa il rock’n’roll, quello vero, sincero, genuino, privo di inutili orpelli.

Classe 1971, segno zodiacale Bilancia. Un’infanzia e un’adolescenza vissute «a pane, Beatles e Rolling Stones». Il rock’n’roll lo ha folgorato, e lui, Valerio, non ha atteso nemmeno un istante per trasformarlo nella sua ragione di vita: per lui quella musica «è sangue, sudore, passione», tant’è che quando non è in studio a registrare, gira l’Italia e l’Europa a bordo del suo Love Bus, sfoderando tutto il suo talento e il suo rock’n’roll… Conosciamolo meglio...

Valerio, perché la decisione di dare di nuovo alle stampe “L'ultimo James Dean” a nemmeno dieci anni dalla prima pubblicazione?

«È che a volte succede l'incredibile, come il fatto che qualcuno abbia sentito questo album per la prima solo l'anno scorso, se ne sia innamorato e abbia deciso (di comune accordo con il sottoscritto) di pubblicarlo nuovamente per farlo conoscere a più gente possibile. L'idea di fondo è che la buona musica non invecchia e merita di essere proposta sempre, soprattutto oggi… E sinceramente credo che ce ne sia davvero tanto bisogno».

Conterrà dei bonus tracks?

«No, ma è stato rimasterizzato per suonare meno compresso (e quindi meglio) rispetto alla versione precedente. In più il packaging sarà in stile "piccolo vinile"... Sai com'è, ho un cuore vintage!».

Nella tua musica troviamo cantautorato e rock’n’roll: quali i tuoi ascolti, in particolare durante l’adolescenza?

«Ho ascoltato e suonato di tutto e di più. Un'infanzia a pane e Beatles, Stones, vecchi successi della Rca italiana anni '60, con The Rokes e Morricone in pole position. L'adolescenza spesa fra il prog dei '70, la new wave degli '80 e l'amore per De Andrè. Paradossalmente, il rock'n'roll/folk/pop degli anni '50 l'ho approfondito quando ero già più grandicello (Johnny Cash, Roy Orbison, Gene Vincent, ad esempio) e così anche Luigi Tenco per quanto riguarda il cantautorato (il mio vero pilastro italiano). Queen e Bowie, ovviamente, mi hanno sconvolto mente e cuore. Ma la band (insospettabile ai più) che mi ha fornito spunti e influenze a profusione sono stati i Rush, trio canadese di veri marziani del rock. La canzone "Spirito del Rock" è un tributo alla loro incredibile "The Spirit of Radio"».

Cos’è per te il rock’n’roll?

«Sangue, sudore, passione. Amore per la Vita, per le Persone. Rock'n'Roll per me non è tanto un riff di chitarra, quanto un approccio alle cose. Rock'n'Roll è verità, sincerità. Anche se spesso fa male».

In questo periodo cosa stai ascoltando?

«Mi sono sparato tutti i Christmas Show di Johnny Cash dal '76 all'85, oltre al live a Folsom e quello in Danimarca del '71. Musica e personaggi epocali».

Qual è l’ultimo album che hai comprato?

«"Affetti con note a margine" di Carmine Torchia (gran bel disco di questo bravissimo cantautore calabrese). Il suo album precedente "Bene" è stato in heavy rotation nelle mie orecchie per mesi. Prima ancora "Ultimo Cuore" di Roberta Cartisano, gran bel concept contenente una canzone meravigliosa, "Le stanze degli altri". Insomma, spazio alla musica italiana di oggi, quando merita».  

Uno dei tuoi progetti è la “Tao Love Bus Experience: il concerto che va direttamente dalle persone”. Vuoi dare qualche numero?

«1000 concerti in 9 anni dal 2007 a oggi, 700 città toccate, 160000 chilometri, un film tratto dal nostro tour europeo, 2 motori fusi e tanto tanto rock 'n' roll».

Come sono impostate le performance? Se non sbaglio siete in tre e vi esibite senza ingaggi e senza permessi, giusto?

«No, gli ingaggi ci sono eccome ed i permessi pure! Solo all'inizio e ancora in qualche sporadica occasione ci esibiamo "a cappello" e vendendo i dischi (ma solo a Milano e durante il tour europeo del 2012). Nel 99% dei casi invece veniamo chiamati e ingaggiati per suonare in festival, notti bianche, eventi pubblici e privati. Dico questo perchè è importante sottolineare che, anche se ci esibiamo in strada e su quattro ruote, non siamo artisti di strada in senso stretto. La Tao Love Bus Experience è uno show, performance, tour che vede me e la mia band esibirci dentro un pulmino Volkswagen t2 del '74 chiamato Love Bus. È una "Experience" unica al mondo, che ha permesso alla mia musica di arrivare a qualche “milionata” di persone in un modo incredibilmente creativo e caldo. Ed è giusto che la nostra passione, dedizione e originalità vengano premiate».

So che la setlist, normalmente, raccoglie anche numerose cover: vuoi fare qualche esempio?

«Non amo il termine "cover" perché le canzoni di altri autori che suoniamo dal vivo sono completamente stravolte e portate vicine al “Tao sound”. C'è un pò di tutto: “Che colpa abbiamo noi” (Rokes), “Ring of Fire” (Cash), “Solitary Man” (Neil Diamond), “San Francisco” (Scott McKenzie) e tante altre anche più conosciute».

Con il tuo Love Bus sei già passato anche qui nella Svizzera italiana?

«Purtroppo no, anzi non ancora. Vero che mi date una mano a portare lo Spirito del Rock del Tao Love Bus anche in Svizzera?».

Cosa puoi dirmi del film che hai realizzato nel 2015, dal titolo "Spirit of Rock"? È disponibile in dvd? In streaming?

«Il film "Spirit of Rock - The Movie" è un rockumentario basato sul tour europeo fatto nel 2012 a bordo del Tao Love Bus. Un'esperienza pazzesca, devastante e mai più ripetibile. Avevo preso tutti i miei risparmi e li avevo investiti in tour e film. E lì si che abbiamo suonato senza ingaggi e senza permessi! Abbiamo montato e pubblicato il film grazie a un crowdfunding davvero intenso. Il dvd è stato stampato ma non è volutamente mai stato distribuito nei negozi e men che meno in streaming sul web. È disponibile solo e soltanto ai concerti del Tao Love Bus. Chi ci vede dal vivo e vuole approfondire la nostra conoscenza non può lasciarsi sfuggire questo film...».

Ora stai per dare alle stampe la riedizione de "L'ultimo James Dean"... Stai per caso lavorando anche a nuovo materiale che pubblicherai nel tuo prossimo album?

«Ho pubblicato a oggi cinque album e un film. E in tutti questi anni ho anche registrato tanto altro materiale, non ancora pubblicato su disco. Vedremo… Per ora non posso anticipare nulla. Seguire il progetto Tao è un mestiere alquanto impegnativo, una vera missione, oserei dire. Ci sono tante cose da pianificare e tante altre che preferisco non pianificare… Mi piace pensare di poter essere libero di pubblicare qualcosa se (e solo se) ne ho voglia. E soprattutto se ritengo che sia il momento giusto. Altrimenti meglio stare zitti. Anche questo è Rock'n'Roll…».

Info: taovox.com

 

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