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LUGANO«Non c’è nessun artista che non riesca ad imitare»

02.05.16 - 06:00
Quattro chiacchiere con Valerio Scanu, cantautore e imitatore, a Lugano per promuovere il suo disco “Finalmente piove”
«Non c’è nessun artista che non riesca ad imitare»
Quattro chiacchiere con Valerio Scanu, cantautore e imitatore, a Lugano per promuovere il suo disco “Finalmente piove”

LUGANO - Lo abbiamo incontrato negli studi della RSI di Besso. Vinse Sanremo quando non aveva ancora 20 anni, e oggi, a 26 anni appena compiuti, ci racconta le sue impressioni sulla musica e televisione italiana di oggi.

Sei contento del successo che sta avendo il disco?

Sì molto. Si può sempre fare di più, non posso lamentarmi visto il periodo che sta passando la discografia in generale, e soprattutto quella italiana.

Come è nata la collaborazione con Fabrizio Moro?

È nata un po’ per caso, eravamo a una cena. Abbiamo tutti e due dei caratteri abbastanza diffidenti, ma poi è nata un’amicizia e la collaborazione per il brano di Sanremo “Finalmente piove”.

Quanto sono autobiografiche le tue canzoni?

Dipende, alcune lo sono, altre meno. Dipende dal tema di cui uno vuole parlare.

L’esperienza più bella che hai vissuto a livello musicale?

I Tour in generale mi emozionano molto.

Parliamo di televisione. Per le tue imitazioni a Tale e Quale hai mai ricevuto complimenti o critiche?

Devo essere onesto, i complimenti hanno superato di gran lunga le critiche. Quando ho imitato Albano fu proprio lui a farmi i complimenti, così come Orietta Berti, e si congratularono con me anche la moglie di Mango quando feci Mango e stessa situazione per Pavarotti.

Hai sempre saputo di essere portato per le imitazioni?

Un po’ sì, anche perché è una cosa che devi avere dentro. Già da bambino imitavo i professori.

C’è qualcuno che non riesci a imitare?

Non che io sappia, tutti quelli che ho provato mi sono riusciti. Comunque a “Tale e Quale” (programma di imitazioni di Rai1) c’è dietro un grande allenamento.

Hai mai pensato di fare un musical?

Sì, mi piacciono molto quelli di Cocciante. Però mi piacerebbe fare qualcosa ex novo, proprio come a suo tempo fece lui.

E di fare il doppiatore?

Mi piacerebbe, però è un lavoro difficile.

Che consiglio daresti a chi esce da un talent oggi?

Oggi il talent è diverso, nel senso che i ragazzi arrivano e già sanno quello che c’è fuori. Quando partecipai io eravamo tutti un po’ “ignorantelli”. Devono sempre ricordarsi di essere se stessi, di tenere i piedi per terra e costruire un progetto artistico, ed è quello che manca oggi. Le case discografiche prendono dai talent tutti quelli che escono, perché così hanno quelle vendite sicure, e dopo un po’ li buttano, perché tanto l’anno prossimo ce ne saranno degli altri.

Ti vediamo spesso sorridente, ma c’é qualcosa che ti fa arrabbiare?

Le persone false e gli incoerenti.

Stai seguendo l’”Isola dei famosi”? Cosa ne pensi delle polemiche?

Non sempre, ma quando ci sono cerco di vederla. Le polemiche fanno parte dell’Isola. Si tende subito a essere migliori amici all’inizio e poi ci si massacra. Io quando ho fatto la mia Isola ero me stesso dall’inizio alla fine, andando anche contro un sistema. Prima mi sono fatto una serie di nomination, ma poi anche i compagni mi hanno rivalutato.

Sei innamorato in questo momento?

Della vita in generale.

Non so se ne sei a conoscenza, ma qualche tempo fa un gruppo di cittadini sardi voleva annettere la Sardegna alla Svizzera e farlo diventare il primo cantone marittimo. Cosa ne pensi di questa trovata?

Sarebbe stato l’ideale, anche per risollevare un po’ tutto, economia compresa.

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