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ASCONA"Piero Pelù? Un vero amico", parola di Luca

02.12.15 - 06:00
Luca Martelli è il batterista dei Litfiba dal 2012 e giovedì sera terrà una spettacolare performance con “rullanti e tamburi” tra le mura del Beach Lounge di Ascona
"Piero Pelù? Un vero amico", parola di Luca
Luca Martelli è il batterista dei Litfiba dal 2012 e giovedì sera terrà una spettacolare performance con “rullanti e tamburi” tra le mura del Beach Lounge di Ascona

ASCONA - Luca Martelli è il batterista dei Litfiba dal 2012 e giovedì sera terrà una spettacolare performance con “rullanti e tamburi” tra le mura del Beach Lounge di Ascona.

Luca, cosa puoi anticipare a coloro che assisteranno alla tua “One Drum Performance”?

Credo di poter dire che si tratta di uno show molto originale, a cui sto lavorando da mesi. Calcola che mi troverò sul palco senza una band, ma soltanto con il mio strumento. Tramite una serie di programmi audio sono riuscito a estrapolare le basi, prive di batteria, di una lunga serie di brani che appartengono di diritto alla storia del rock: dai Black Sabbath ai Deep Purple, dai Beastie Boys ai Depeche Mode, dai Franz Ferdinand ai Foo Fighters.

Nessuna composizione dei Litfiba in scaletta?

Certo, come no! Alcune tratte dalla “Trilogia del potere” (“Desaparecido”, 1985; “17 re”, 1986; “Litfiba 3”, 1988) e altre dalla “Tetralogia degli elementi” (“El diablo”, 1990; “Terremoto”, 1993; “Spirito”, 1994; “Mondi sommersi”, 1997). In questo caso, sul palco ospiterò un amico, il cantante di una cover band.

Che tipo di batteria utilizzi?

Una batteria “su misura”, fatta completamente a mano da un ragazzo di Bologna che ha esaudito tutti i miei desideri…

Come sei stato “reclutato” dai Litfiba?

Suono da quindici anni con Giorgio Canali, nei Rossofuoco: durante uno show a Firenze, nell’estate 2012, Piero Pelù era dietro al palco, intento ad ascoltarci. Lì per lì non ci siamo detti nulla, tutti gli stavano addosso. In ottobre mi ha chiamato dicendomi che avevano intenzione di rifare la “Trilogia” in dimensione live.

Tu che lo conosci bene, Pelù che tipo è?

Ha tutte le caratteristiche che un grande musicista deve avere: preciso, pignolo e con le idee sempre in chiaro.

E al di là di questo aspetto, quando si spengono i riflettori?

Con lui, come con Ghigo (Renzulli, ndr), c’è una vera amicizia... Ti spiego perché: l’anno scorso sono stato ricoverato d’urgenza a causa degli strascichi – dovuti all’errore di un chirurgo – di una peritonite malcurata. Ho rischiato grosso, ho rischiato la vita. Ho sentito Piero e Ghigo molto vicini, passavano regolarmente in ospedale a parlare con i medici… E non è da tutti…

Ora stai bene?

Diciamo che non è la vita di prima. Con mezzo metro di intestino in meno, ho dovuto cambiare alimentazione e abitudini… Ma in tutto questo c’è anche un lato positivo: una settimana dopo essere stato dimesso, in programma c’era un concerto dei Litfiba… Se avessi lavorato con qualsiasi altro gruppo sarei stato rimpiazzato in un batter d’occhio, ne sono sicuro, ma con Piero e Ghigo non è accaduto. Ho suonato con una trentina di punti in pancia, è stato pericoloso, è vero, ma la musica è la mia vita…

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