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CANTONE / FRANCIA"Me ne sono andato dal Ticino, per vivere del mio lavoro"

02.11.15 - 06:00
Mattia Polli, professione scultore, oggi vive in Francia. Ma il cuore è sempre qui e... sabato la mostra
"Me ne sono andato dal Ticino, per vivere del mio lavoro"
Mattia Polli, professione scultore, oggi vive in Francia. Ma il cuore è sempre qui e... sabato la mostra

BRUSINO ARSIZIO - Liberté: del motto nazionale francese Mattia Polli, scultore di Brusino Arsizio trapiantato a Béziers (Linguadoca), è la parola che preferisce. Lo dicono le opere che espone nella sua città natale – 7 e 8 novembre, Sala Multiuso comunale – dove "la libertà è il concetto fondamentale" dice. E lo ribadisce la sua biografia, fatta di partenze, ritorni e ripartenze. "Dal Ticino me ne sono andato due volte – racconta – prima per Carrara, avevo 20 anni e nella città del marmo ne ho trascorsi sette, ad imparare l’arte tra i più grandi scultori del mondo". Poi il rimpatrio e qualche difficoltà: "Il costo della vita in Ticino è troppo alto – continua Mattia – con il mio lavoro di scultore faticavo ad arrivare a fine mese e questo mi avrebbe costretto a sacrificarlo, a relegarlo a un hobby da tempo libero. Non volevo".

Quindi, il secondo addio: il trasferimento in Francia (nel 2010), il paese d’origine della compagna, la libertà. Di avere spazio, di vivere del frutto della propria arte. "Gli affitti qui sono molto più bassi, ho potuto sistemarmi e alla fine acquistare un grande atelier all’interno di un ex fabbrica abbandonata" racconta Polli nel corso di un’interurbana. Brusino Arsizio, però, non si dimentica. "Il Ticino mi manca e resta il mio mercato di riferimento – chiosa – Amici, committenti, familiari: tutto mi riporta sul Ceresio". Con lui arrivano anche le sue opere: sculture in pietra, legno e ferro, variazioni sul tema "della natura associata alla libertà, il mio preferito". Appuntamento dalle 10.00 alle 18.00, sabato e domenica. 

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