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Patric Scott tra pop, funky, soul ed r&b

SVIZZERAPatric Scott tra pop, funky, soul ed r&b

13.10.15 - 06:00
È stato dato alle stampe il 25 settembre “Scarless” (Mdv Music), il nuovo album del cantante sangallese
Foto Philipp Schläper
Patric Scott tra pop, funky, soul ed r&b
È stato dato alle stampe il 25 settembre “Scarless” (Mdv Music), il nuovo album del cantante sangallese

SAN GALLO - È stato dato alle stampe il 25 settembre “Scarless” (Mdv Music), il nuovo album di Patric Scott. A seguire le sue due precedenti produzioni, pochi giorni fa il giovane cantante sangallese ha pubblicato la sua terza opera – indubbiamente la più matura dal punto di vista compositivo – da cui trabocca, ancora una volta, la sua ampia estensione vocale. Con estrema facilità infatti il 29enne si spinge in territori pop, funky, soul ed r&b, dando vita a diciassette tracce di buona fattura.

Patric, raccontami il processo di lavorazione del disco…

L’album ha incominciato a prendere forma nel 2012… Diciamo che questa volta mi sono preso il tempo per focalizzarmi su ogni minimo dettaglio, collaborando anche con una serie di ottimi musicisti di base a Los Angeles…

Quali le maggiori influenze musicali confluite al suo interno?

Il mio obiettivo è quello di non ripetermi… Quindi, ogni brano ho tentato di nutrirlo con strutture e arrangiamenti differenti, andando a recuperare linfa in più stili, in più generi…

Ricordi quali album hai ascoltato nel corso del processo di lavorazione?

Sono piuttosto onnivoro, ma direi tanto materiale anni Ottanta…

“Make Up Your Mind”, il primo singolo estratto dal disco, sembra un nitido omaggio a Michael Jackson…

Sì è così, sono un suo grande fan, come di Janet Jackson del resto…

Cosa mi puoi dire dei testi, in termini generali?

Raccontano l’amore, la vita. Alcune canzoni si focalizzano però su un concetto ben preciso, ossia quello di credere di più in sé stessi…

Nel disco troviamo le cover “Bruised But Not Broken” e “Still Here”, brani entrambi scritti da Diane Warren e incisi da Joss Stone, il primo, e da Natasha Bedfinger e Jennifer Hudson, il secondo... Perché questa scelta?

“Still Here” è uno dei miei brani preferiti in assoluto. A Los Angeles ho avuto la fortuna di incontrare Diane e in quegli istanti non avrei non potuto chiederle di registrare quella canzone. Ha accettato immediatamente. E questa cosa, devo dire, mi ha molto lusingato. Per quanto riguarda “Bruised But Not Broken” non sapevo che fosse sua, è stato un caso… Ho deciso di inciderla subito dopo la fine di una storia di amore…

Cosa mi puoi dire delle collaborazioni con Fabienne Louves, Zazou Mall e Saphira?

Ognuna di loro ha un talento eccezionale… Saphira, che è una mia allieva, con i suoi 12 anni, in qualche modo mi riporta a quando avevo la sua età…

So che sei stato il coach di Sebalter all’Eurovision Song Contest…

Ho cantato con lui anche sul palco a Copenaghen! La collaborazione con Sebalter non è stata soltanto lavoro… Siamo grandi amici!

Hai in programma uno show in Ticino?

Per ora non ancora, ma spero di riuscire a organizzare una data al più presto…

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