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CANTONECarl Cox: “Porterò l’atmosfera di Ibiza al Vanilla”

09.10.15 - 06:00
Domani sera il Vanilla Club di Riazzino ospiterà una e vera e propria superstar. Stiamo parlando del dj e produttore britannico Carl Cox
Carl Cox: “Porterò l’atmosfera di Ibiza al Vanilla”
Domani sera il Vanilla Club di Riazzino ospiterà una e vera e propria superstar. Stiamo parlando del dj e produttore britannico Carl Cox

LUGANO - Cox fa ballare il mondo intero da oltre tre decenni: a metà degli anni Ottanta è stato uno dei grandi protagonisti della scena house, acid house e hardcore, portando successivamente la sua musica, sempre in costante evoluzione, all’interno dei club più prestigiosi, come l’Eclipse e l’Heaven. Nel corso del tempo, parallelamente agli impegni dietro alla consolle, l’attività di produttore l’ha spinto a dare vita a due etichette, la Intec e la 23rd Century Records. E ora, grazie a Enjoy, a Secret Society e a Krystal Events, Carl Cox tra poche ore farà il suo ingresso al Vanilla. Sembra incredibile, ma è così…

Carl, cosa vuoi anticipare a coloro che assisteranno alla tua performance?
"Tutti insieme vivremo istanti indimenticabili: porterò con me l’atmosfera e l’energia di Ibiza!"

Come ricordi l’inizio della tua carriera? Cosa ascoltavi all’epoca?
"Sul finire degli anni Settanta parecchio funk e soul. Successivamente, allo scoccare degli Ottanta, le sonorità elettroniche incominciarono a introdursi pressoché in qualsiasi genere, in qualsiasi stile. Nell’r&b, ad esempio, arrivarono i synth, le drum machine… Tutto questo mi colpì in maniera particolare, anche perché dietro alle macchine, come sai, c’era sempre un essere umano… Per dirti chi ascoltavo con una certa frequenza in quel periodo, potrei citare gli Human League, Gary Numan e, ovviamente, i Kraftwerk".

Quando hai capito che quello dietro la consolle sarebbe stato il tuo mondo?
"Parliamo dei primi anni Settanta… Avevo nove o dieci anni… Mio padre possedeva molti 45 giri, che spesso ascoltavamo insieme… Un giorno mi chiese di sostituire il vinile su piatto… Con ogni probabilità, la scintilla fu proprio quella… Dopodiché, a dodici-tredici anni, incominciai ad approfondire…"

Chi erano i tuoi punto di riferimento?
"I dj di Bbc Radio 1, come Jeff Young e Robbie Vincent… Passavano soul, funk, jazz… Grazie a loro scoprii le scene di Detroit, di Chicago, di New York: scrivevo nomi e titoli su un bigliettino per andare a cercare il disco nei negozi subito dopo…"

Quanti dischi conta la tua collezione?
"Circa 150mila… Vanno dal 1968 al 2007, l’anno in cui ho smesso di acquistarne…"

Perché hai smesso?
"In quel periodo, nel 2007, era più difficile reperirli e i prezzi erano saliti alle stelle…"

In trent’anni come è cambiata la scena britannica?
"Negli anni Ottanta non avevamo tutta questa tecnologia… La promozione di un rave, che venivano organizzati più o meno con scadenze settimanali, avveniva tra i gruppi di giovani, parlandone… Ora come ora, lo sai anche tu, basta un clic…"

Nel corso della tua lunga carriera hai lavorato su innumerevoli remix. Tra gli altri, troviamo quello di “Begging You” (1995) degli Stone Roses. Cosa puoi dirmi al riguardo? Immagino che tu e Ian Brown vi siate incontrati…
"Ian venne a uno dei miei party... Seguiva le miei produzioni e qualche tempo dopo mi chiese di lavorare sul brano… Ne sono tuttora molto fiero…"

Cosa puoi dirmi della tua lunghissima esperienza allo Space di Ibiza?
"Wow! Lavoro allo Space da venticinque anni… Ogni volta che mi ritrovo dietro alla consolle è una sensazione straordinaria… C’è sempre una sintonia perfetta, col pubblico, come con i manger… La mia vita sarebbe stata molto diversa se sulla mia strada non avessi trovato lo Space…"

Come produttore, so che scopri talenti con una certa regolarità: cosa deve possedere un giovane dj per catturare l’attenzione di una label?
"Cuore e anima".

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
"Sto lavorando a tre brani con Nile Rodgers, che verranno dati alle stampe nel 2016 e a un remix con i Pan-Pot. Inoltre, mi sto focalizzando sul Pure Festival, che si terrà a Melbourne e a Sydney la prossima primavera: ottima house e ottima techno, nient’altro… Un giorno lo vorrei portare anche all’interno dei confini europei…"

 

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