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CANTONEEsplorazione nel mondo dei suoni

02.10.15 - 08:03
Da qualche settimana il chitarrista Luca Princiotta e il produttore musicale Pietro Foresti hanno aperto un nuovo studio di registrazione a Balerna, il DynArt Music Production
Il produttore musicale Pietro Foresti (a sinistra) e il chitarrista Luca Princiotta
Esplorazione nel mondo dei suoni
Da qualche settimana il chitarrista Luca Princiotta e il produttore musicale Pietro Foresti hanno aperto un nuovo studio di registrazione a Balerna, il DynArt Music Production

BALERNA - Da qualche settimana il chitarrista Luca Princiotta e il produttore musicale Pietro Foresti hanno aperto un nuovo studio di registrazione a Balerna, il DynArt Music Production

Luca, Pietro, lo studio, come si legge nel comunicato, “è in grado dare vita a sonorità “vintage” tramite le nuove tecnologie”. Volete entrare nel dettaglio?

Pietro: Il termine "vintage" indica il suono dei dischi "veri", quelli che chi è nato prima degli anni Ottanta ha negli scaffali: è la sonorità del nastro analogico e di quelle "imperfezioni sonore" che ormai fanno parte della storia della musica.

Luca: Siamo dell'idea che la persona fa ancora la differenza. Anche se si utilizzano macchinari futuristici è importante avere ben in mente la tipologia di suono che si vuole ottenere. La tecnologia non è altro che un mezzo potentissimo che se usato coscientemente permette di creare produzioni vive e di carattere.

Quali gli apparecchi a disposizione?

Pietro: Abbiamo molti gears della Chandler Limited (una casa americana creata da Wade Goeke che crea splendide attrezzature analogiche) e della Golden Age Project (una casa svedese specializzata in attrezzature “vintage” ma con un'affidabilità "attuale"). E poi le "solite cose" che fanno la differenza, come microfoni Neumann, Royer, Brauner, channel strip Neve e , monitor Genelec e Pmc, convertitori Mytek e Lavry.

Le nuove tecnologie digitali sembra “raffreddino” quel tipo di sonorità, però…

Pietro: Il concetto di suono "caldo" e "freddo" è un concetto astratto. Anche il suono "valvolare" è sempre stato associato al concetto di "calore" quando poi in realtà la sensazione di caldo o freddo associato al suono riguarda esclusivamente un certo tipo di equalizzazione.
Luca: Dipende anche da come vengono gestite le riprese. Se si registra in modo attento e si fa un missaggio dove l'utilizzo di campioni è saggiamente mescolato ai suoni reali, si possono ottenere sonorità molto "calde". Non scordiamoci comunque che in una registrazione digitale vengono utilizzati apparecchiature analogiche come microfoni, pre-amplificatori e compressori…

Immagino che la vostra offerta sia indirizzata prevalentemente a formazioni di indirizzo jazz, blues e rock… Mi sbaglio?

Pietro: Considerando il comune background rock di entrambi, direi che siamo indirizzati a chi desidera unire grandi melodie a una sonorità rock
che spazia dal pop-rock all'hard rock.

Luca: Ci piace lavorare con gruppi che suonano realmente. Lavoriamo a stretto contatto con gli artisti e li seguiamo passo dopo passo facendoli arrivare a un'esecuzione eccellente. Una performance adeguata è fondamentale e costituisce più della metà della riuscita di una produzione.

In quanto alla pubblicazione del “prodotto”, quale il vostro consiglio? Il vinile, si sa, è il supporto sonoro più “fedele”…

Pietro: La pubblicazione è in relazione al target di vendita e di fruizione del prodotto: ad oggi i ragazzi nemmeno sanno più cos'è un cd, per non parlare del vinile che è un "oggetto di culto" più che un supporto di ascolto. Noi faremo brani e dischi pensati per suonare alla grande su ogni supporto, dall'mp3 ascoltato con le casse del computer fino al cd di alta qualità.

Info: lucaprinciotta.com ; pietroforesti.com

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