Cerca e trova immobili

LUGANOGigi d’Alessio: “Mi piacerebbe abitare in Svizzera. Adoro le montagne innevate e la fondue”

30.09.15 - 07:00
Con il suo tour internazionale Malaterra, che partirà proprio da Lugano il 14 ottobre, l’artista vuole denunciare la parte malata di Napoli, ma anche valorizzare i progressi fatti finora
Gigi d’Alessio: “Mi piacerebbe abitare in Svizzera. Adoro le montagne innevate e la fondue”
Con il suo tour internazionale Malaterra, che partirà proprio da Lugano il 14 ottobre, l’artista vuole denunciare la parte malata di Napoli, ma anche valorizzare i progressi fatti finora

LUGANO - Venti anni di carriera, circa venti milioni di copie vendute, un disco di diamante e oltre cento dischi di platino, più di un anno nelle top ten delle classifiche degli album più venduti, sette tour internazionali che hanno toccato quattro continenti. Questo è Gigi d'Alessio, che presto partirà col suo nuovo tour internazionale e farà la sua prima tappa a Lugano il 14 ottobre.

Partiamo dal tour che tra poco ti vedrà protagonista. Si chiama Malaterra. Come mai questo nome?

Credo che in ogni terra ci sia il bene e il male, il bianco e il nero. La mia terra è in un momento di grande sofferenza, come la storia della terra dei fuochi, e ovviamente c'è anche chi ci specula, soprattutto nel settore agroalimentare. Ho scritto questa canzone Malaterra, ma in effetti è un atto d'amore verso la mia città, la mia regione. È una canzone di una persona a cui manca la propria città. Sto cercando di denunciarne la parte malata, ma allo stesso tempo di difendere quella sana. Non si può dire che tutta la terra è malata, non si può fare di ogni erba un fascio.

Hai deciso di girare anche un documentario.

Ho voluto raccontare come sta la mia terra, quali sono le cose belle e quelle che non vanno. Ho intervistato molte persone che si occupano di questi problemi da anni. Io faccio un po' le domande che farebbe un cittadino qualunque, però alla fine non traggo una conclusione. Rimane la soddisfazione che tante cose sono state fatte, ma ce ne sono ancora tante da sistemare.

Se avessi una bacchetta magica, quale sarebbe il male che toglieresti da Napoli?

Tutto il veleno che è stato sotterrato, perché si brucia la vita e la speranza che ancora deve nascere.

Hai un figlio piccolo e una nipote: quale Napoli racconterai a loro?

Racconterò loro la Napoli bella, perché per noi napoletani Napoli non è una città, è nostra madre. Ai bambini racconterò che c'è grande cultura, ma che ci sono anche dei problemi che bisogna risolvere. Racconterò anche che siamo la canzone italiana conosciuta nel mondo.

Spesso i napoletani famosi non abitano più a Napoli, come mai?

Un po' come tutti i newyorkesi che abitano a Los Angeles. Chi fa il mio mestiere abita a Roma o a Milano, per motivi di lavoro è più comodo. Io ho scelto Roma perché sono più vicino a Napoli.

Qual è il tuo piatto preferito?

Ho difficoltà nel rispondere perché io mangio di tutto, solo i ceci non mi piacciono. Il mio piatto preferito napoletano però è il ragù. Poi adoro cucinare, a casa quando ho la possibilità lo faccio sempre perché mi rilassa. È come fare un arrangiamento di una canzone: un po' di questo, un po' di quello,...

Sei un cantante apprezzato in tutto il mondo, infatti il tuo tour toccherà l'Europa, gli USA, il Canada, il sud America, la Cina e il Giappone. Come ci si prepara per un tour così impegnativo?

Questo è il decimo tour che faccio nel mondo, ed è una bella sfacchinata. Spesso i problemi sono i fusi orari. Io non ho paura di volare, ho paura di cadere. Però è bello quando vai a 16'000 chilometri da casa e ti fanno sentire a casa. Alla fine ti senti gratificato. In Svizzera ho sempre avuto un pubblico straordinario, mi hanno sempre accolto a braccia aperte. Gli italiani che trovi all'estero sono la parte più bella dell'Italia, perché noi italiani stando in Italia tante cose non le apprezziamo, invece quando sei all'estero ovviamente certe cose ti mancano e le apprezzi meglio.

C'è qualche differenza tra i fan delle varie città del mondo?

Il pubblico europeo è molto simile a quello italiano. Invece altrove trovo persone anche un po' più adulte, che magari hanno lasciato l'Italia tanti anni fa, e loro li devi accontentare con i classici napoletani, mentre i figli con le mie canzoni pop. Ai concerti vedo chi ho davanti e faccio la scaletta sul momento, cercando di accontentare tutti.

Quando hai deciso di esportare la tua musica e la musica napoletana nel mondo, avresti mai immaginato un simile successo?

No, onestamente no. Io ho iniziato come cantautore di canzoni napoletane, poi dal 1998 ho cominciato a pubblicare i primi dischi ed erano in italiano, così come i miei successi più importanti.

Hai già avuto modo di visitare un po' la Svizzera?

La mia prima fidanzata, quando avevo 12 anni, abitava a Lugano. Ne ho mangiate di fondue. Se dovessi scegliere dove abitare al di fuori dell'Italia sceglierei la Svizzera, perché mi rilassa e mi piace vedere le montagne innevate che si tuffano nei laghi, i colori sono bellissimi.

Hai cantato davanti a Bill Clinton e in altre occasioni importanti, e nei luoghi più disparati. Ma c'è un posto in cui non hai cantato ma che ti piacerebbe?

Quest'anno per la prima volta canterò in Cina, Giappone e Cuba, e sarà un'esperienza nuova. Cuba mi incuriosisce molto, è un posto straordinario. Sono uno che ha sempre la valigia pronta per partire, non vivo di ricordi e non mi sento arrivato. Voglio sempre mettermi in gioco e scoprire nuove cose, e la musica ti permette di farlo.

Sei un artista che ha fatto molta gavetta. Come vedi i talent musicali che si possono vedere in TV?

Oggi i ragazzi hanno delle grossissime opportunità, perché in sei mesi si diventa popolari. Ma l'importante è che capiscano che quando il talent finisce è da lì che si comincia.

Hai fatto molti duetti, come nel nuovo CD, ma c'è un artista con cui non hai mai lavorato ma che ti piacerebbe?

Mi piacerebbe con Gloria Estefan, o con Shakira, con una latina insomma.

Cosa fai quando non sei impegnato col lavoro? Hai delle passioni?

Essendo un cantautore non ho molto tempo libero, per un album sto un anno e mezzo in sala di incisione. Quest'anno avevo 15 giorni di ferie ma poi ho preso la congiuntivite e non mi sono potuto godere le vacanze. Ma quel poco tempo che mi rimane cerco di dedicarlo ai miei figli.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE