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LUGANONek: "I trofei sessuali non mi interessano. Oggi vi parlo d'amore"

18.09.15 - 07:31
43 anni. Un momento d'oro per Nek: il successo del disco, Sanremo, il tour. Ora ha deciso di parlare d'amore a una bimba di 5 anni. Ci ha spiegato perchè lo ha fatto. Arriverà a Lugano il 30 novembre
Agli esordi: Castrocaro 1991
Nek: "I trofei sessuali non mi interessano. Oggi vi parlo d'amore"
43 anni. Un momento d'oro per Nek: il successo del disco, Sanremo, il tour. Ora ha deciso di parlare d'amore a una bimba di 5 anni. Ci ha spiegato perchè lo ha fatto. Arriverà a Lugano il 30 novembre

LUGANO - Il 2015 è stato senza ombra di dubbio l'anno di Nek. Il cantante sta vivendo una nuova rinascita musicale. Un ottimo riscontro a Sanremo con "Fatti avanti amore", un cd (“Prima di parlare”) che lo ha riportato ai vertici dell'Hit Parade e la cui versione in lingua spagnola sta conquistando i mercati ispanici, un tour ricco di soddisfazioni, e ora anche la pubblicazione di un libro, "Lettera a mia figlia sull'amore". Un successo inaspettato, anche per un quarantenne che bazzica da oltre 20 anni nel mondo della musica, e che di successi ne ha collezionati tanti.

"Non mi aspettavo niente di tutto cio' ci confida Nek durante un incontro negli studi della RSI, dove mercoledì sera ha risposto alle domande del pubblico. "Quando inizio un lavoro nuovo lo vivo sempre con grande sorpresa. Questo mestiere mi ha insegnato che non c'è nulla di sicuro. Sono molto contento che il disco piaccia. Mi auguro che ci sia una buona accoglienza del mio libro. Vivo tutto con grande sorpresa perché oggi ho un entusiasmo diverso".

Partiamo dal libro. Perchè hai voluto raccontare a tua figlia di cinque anni cos'è l'amore? E soprattutto cosa le hai raccontato?
"A mia figlia ho raccontato innanzitutto me stesso, attraverso un comune denominatore che è l'amore. Amore per la famiglia, per il mestiere. Per la propria terra, per i propri hobby, per Dio. Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa, e mi è venuto in mente di parlare di me, ma non della mia biografia, bensì dei miei pensieri, delle mie riflessioni. Credo che sia giusto che ogni tanto parli anche l'uomo che sta dietro al palco".

I bambini oggi tramite Internet scoprono cose che noi alla loro età nemmeno osavamo immaginare. Papà Nek come si pone di fronte a questo problema?
"Sono apprensivo come lo era probabilmente mio papà quando ci trovava con stimoli diversi dai suoi. Apprensivo perché sono possessivo. Perchè ci tengo alla salute mentale e spirituale del figlio. Quindi cerco di essere il più possibile presente. Faccio quello che posso. L'importante è che mia figlia capisca che per essere felici bisogna sentirsi realizzati".

Cosa ti spaventa di più del lavoro di padre?
"Che mia figlia possa allontanarsi da me quando arriverà il momento di iniziare una vita tutta sua, quando sarà una persona indipendente".

Quando un giorno la piccola Beatrice arriverà a chiederti come nascono i bambini papà Nek cosa dirà?
"Non sarà facile. Beatrice è creativa e istintiva. È una che sta poco alle regole, anzi è lei che detta le regole. Un po' come il papà da piccolo. Mi darà sicuramente del filo da torcere".

L'amore domina anche in tutto il tuo nuovo cd. A 40 anni si diventa romantici e ci si stanca del sesso mordi e fuggi?
"Nel disco parlo molto di me. Parlo di un quarantenne convinto che l'amore possa essere davvero il motore del mondo. Ho amici che mi raccontano delle loro conquiste sessuali, ma a 40 anni di questi trofei che te ne fai. Il vero problema in fondo è la paura di restare da soli. È così importante invece che qualcuno si accorga di te. Il disco parla di questa faccia dell'amore"

In Credere Amare Resistere, dici "tutte le volte che di fronte al dolore ho cambiato canale, ho tradito anche me". Quando è capitato l'ultima volta che hai tradito te stesso?
"Tutte le volte che un ragazzo di colore mi si è avvicinato e mi ha chiesto qualcosa che non ho potuto dare. Quando qualcuno ha chiesto la mia collaborazione e sono passato oltre. Tutte quelle piccole forme di indifferenza nei confronti di coloro ai quali anche con un piccolo ciao puoi cambiargli la giornata. Ogni volta che accade mi pento di non essermi fermato più a lungo".

A proposito di canali, cosa guardi in televisione?
"Passo dai documentari ai programmi di cucina, perchè non sono capace di cucinare. Poi molti film d'autore e programmi di musica".

"Fuori pericolo" è la canzone sull'amore sbagliato. Come facciamo a riconoscere quando finiamo in un amore sbagliato?
"L'amore è un sentimento talmente forte che forse l'uomo non è ancora abituato a provare nella sua interezza. Spesso parliamo di amore quando in realtà si tratta solo di affetto, sinergia, simpatia. Ed è lì che ti accorgi che è sbagliato. Sono la persona meno adatta a dare consigli. So solo che l'amore lo riconosci perchè ti fa fare delle azioni che prima non pensavi di poter compiere".

La tua versione di Se telefonando di Mina ha messo d'accordo tutti. Sai cosa ne pensa la diretta interessata? Hai avuto modo di sapere il suo giudizio?
"No. Non ho mai saputo nulla. È qui a Lugano, mi sa che andrò a citofonarla e glielo chiederò"

Idolo delle ragazze di ieri. E oggi?
"Oggi idolo delle milf". (ride)

Però devi riconoscere che la bellezza ti ha aiutato.
"Ha avuto un ruolo sicuramente importante. Non nascondo che all'inizio della mia carriera ero un po' infastidito quando me lo facevano notare. Ho sempre messo al primo posto la qualità musicale del mio lavoro, ma sarei un idiota a non riconoscere che questi occhi e questa faccia mi abbiano aiutato. Oggi però so che la gente ha capito chi sono veramente e finalmente posso permettermi di lavorare sulla sostanza e non sull'apparenza".

Questo aspetto però ti ha fato finire perfino sulla copertina di una rivista gay inglese. Lo rifaresti oggi?
"Mi dicono che sono finito diverse volte sulle riviste gay. Non ho nessun problema ad esserci. Lo rifarei anche oggi, non rappresenta di certo un limite".

Qual è la persona scomparsa che richiameresti in vita?
"Mio padre. È lui il mio eroe. È andato via in malo modo, un tumore me lo ha portato via in soli due anni. Vorrei riportare in vita tanti amici che oggi non ci sono più".

Se Nek non avesse fatto il cantante cosa avrebbe fatto?
"L'intrattenitore. Credo che tutto sommato intrattenere gli altri sia la cosa che mi riesca meglio".

Il primo disco che hai comprato qual è stato?
"I miei mi compravano le sigle dei cartoni animati, ricordo Goldrake, Jeeg Robot d'acciaio. In casa mia c'è sempre stata tanta musica. C'era tanto Morandi, Lucio Dalla, i Beatles".

Sei uno dei pochi cantanti italiani assieme a Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Bocelli, ad avere un mercato all'estero. Perchè così pochi?
"Perchè non è facile avere voglia di rimettersi in gioco. Quando si va all'estero è come ricominciare da capo. Non si hanno le stesse comodità che si hanno in un paese come l'Italia, dove ti conoscono già da tanti anni".

A 40 anni si hanno ancora tanti sogni. I tuoi sogni musicali quali sono?
"Mi piacerebbe poter cantare all'Arena di Verona. Vorrei poter realizzare una colonna musicale per un film".

Il 30 novembre sarai a Lugano in concerto. Che Nek vedremo sul palco?
"Un Nek devoto alla musica. Farò molto intrattenimento. Farò cantare il pubblico. Non mi risparmierò in nulla".

Per stare tutto quel tempo sul palco ci vuole davvero un fisico bestiale. Tu come sei messo?
"Purtroppo non ce l'ho bestiale. Quest'estate mi sono lasciato un po' andare e ho messo su qualche chilo. Ora sto seguendo una dieta cercando di appiattire la pancia e riportare la tartaruga a girarsi non di schiena ma dalla parte opposta.

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