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LUGANOA City Beats il rap del giovane Giaime

10.07.15 - 06:00
In attesa di vederlo esibirsi nell’ambito di City Beats il 23 luglio in apertura della performance di Fedez, il giovane rapper Giaime si racconta
A City Beats il rap del giovane Giaime
In attesa di vederlo esibirsi nell’ambito di City Beats il 23 luglio in apertura della performance di Fedez, il giovane rapper Giaime si racconta

LUGANO - Vent’anni appena compiuti, Giaime - con MastaRais, Roman e Martinez - è membro del collettivo Zero2. Nella primavera 2013 ha pubblicato il suo album di esordio, “Blue Magic” (Vita-Truce), e ora, dopo avere firmato con Universal, ha dato alle stampe due nuovi singoli e un ep.

Vuoi presentarti?

"Piacere, Giaime. Grazie per il tempo che mi state dedicando".

Perché Giaime?

"Uso il mio vero nome come nome d'arte, molti non ci credono. Per l'Italia è già particolare di suo, quindi ho scelto di tenerlo".

Cosa vuoi anticipare al pubblico della Svizzera italiana che assisterà alla tua performance?

"So già che sarà uno show molto bello, nei live do sempre il 100%. La grinta sarà l'ingrediente predominante. Io, il mio dj Effe e la mia fidata spalla Meto daremo il meglio di noi, prodigandoci sia nei vecchi brani, sia in quelli nuovi…"

Come potresti descrivere “Blue Magic”?

"“Blue Magic” è stata la mia prima esperienza discografica realizzata interamente in modo indipendente, senza major e senza appoggi. Il mio primogenito, un album al quale rimarrò per sempre legato: il primo passo (spero!) verso una carriera musicale e artistica nella quale piano piano mi sto inserendo".

Quali gli spunti dei tuoi testi?

"Si trovano in ogni cosa che vedo, che sento, che conosco: un film, un libro, un concerto, un'intervista a un attore o a un musicista, una chiacchierata con amici, colleghi, con uomini di grande spessore".

Quest’anno hai firmato con Universal… Cosa mi dici al riguardo?

"Una grande opportunità, la mia prima "prima scelta". Sono soddisfatto e onorato di fare parte di una realtà così importante del panorama musicale mondiale. Insieme faremo grandi cose".

Quest’anno hai pubblicato due singoli che immagino anticipino il tuo secondo disco… Vuoi parlarmene?

"Questi due singoli non anticipano un album, sono un nuovo inizio, un'altra fase del mio percorso. Il disco è in lavorazione e chissà quali brani raccoglierà, sono curioso anch’io di saperlo. Intanto potete gustarvi un assaggio di quel che ho prodotto ultimamente nel mio ep, disponibile da pochi giorni in free download".

Quali le tue maggiori influenze musicali? Quali i tuoi artisti di riferimento?

"Di artisti che hanno influenzato la mia musica ce ne sono centinaia, non riesco a selezionarne qualcuno più importante rispetto ad altri, se non Eminem, magari. Posso dirti che, sin da quando sono nato, ho ascoltato qualsiasi genere: mia madre è riuscita a educarmi molto bene, anche dal punto di vista del buongusto musicale".

Oltre al rap, quindi, cosa ascolti in particolare?

"Di tutto: il pop, il rock, il jazz, il blues, l'r&b, il neomelodico e così via. Mi piace cantare, emozionarmi mentre lo faccio".

Nonostante il talento, riuscire a sfondare nel mondo della musica è sempre molto difficile… Quali le maggiori difficoltà che hai incontrato?

"Il talento, mi pare, sia poco importante per sfondare nel mondo della musica. È importante per mantenersi un posto di rilievo nel panorama. Pur avendo del talento, se gestito male, serve a poco. Non ho mai incontrato difficoltà rilevanti nel mio cammino, se non il poco interesse che tanti media riguardanti il rap italiano hanno mostrato nei miei confronti, nonostante il mio percorso e i miei numeri".

Se per te le cose fossero andate diversamente, per il tuo futuro professionale avevi già pensato a un piano B?

"Non ho mai pensato a un piano B… Almeno, non ancora… Avrei potuto forse optare per la carriera di attore continuando la scuola di teatro che frequentavo… Ma per ora la musica è la strada che seguo".

A fine giugno hai partcipato al Coca Cola Summer Festival a Roma… Eri teso? La prima volta con un pubblico così numeroso? Cosa mi racconti di questa esperienza?

"Stranamente non ero molto teso, ero molto sicuro di me e molto attento a tutto… È stato il palco più grande che ho calcato ed è andata benissimo. Ho portato una canzone più che "invernale", “London Rain”, un brano conscious (come diciamo noi rapper) e riflessivo, con un testo profondo e un'interpretazione prettamente rap. L'assolo di chitarra finale ha emozionato il pubblico. Il live è stato di livello, uno dei più belli, devo dire, che abbia mai fatto…"

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