LUGANOI miei primi 120 minuti con l'AppleWatch

LUGANO - Prima scelta: cassa in acciaio. Seconda scelta: braccialetto in maglia d'acciaio satinato. Terza scelta: braccialetto sport nero. Se non fosse per lo schermo quadrato e nero (perché spento) potrebbe anche sembrare un normale orologio, la differenza è invece evidente appena si tocca lo schermo o si schiaccia uno dei due tasti sul lato destro della cassa (in realtà uno dei due è la corona digitale che oltre ad essere l'equivalente del tasto "home" degli iPhone permette di navigare le schermate senza utilizzare il dito che coprirebbe buona parte dello schermo). Lo schermo si illumina e l'ora appare: 12.30 di un venerdì un po' diverso dagli altri. Diverso perché "il dispositivo più personale" della società tecnologica più glamour degli ultimi anni è arrivato anche in Svizzera? Forse sì, ma per quanto mi riguarda è diverso perché da circa 20 anni (salvo un breve "episodio" un paio d'anni fa) per sapere l'ora i miei occhi cercavano un orologio ad un incrocio o si affidavano al telefono custodito in tasca. 

Superiamo la fase egocentrica e concentriamoci sul dispositivo in vendita da oggi in tre versioni (AppleWatch Sport, AppleWatch e AppleWatch Edition) e decine di combinazioni per scontrini che partono da poco più di 400 franchi fino a superare i 1200 per la versione d'acciaio grigio siderale e cinturino abbinato.

Prima considerazione: design. Pur non essendo avvezzo a cronografi dei migliori marchi nazionali e mondiali ho avuto la possibilità di testare un paio di anni fa quello che allora era considerato il miglior orologio smart: l'iM Watch. La qualità della rifinitura e dei materiali non è minimamente comparabile nemmeno alla versione sportiva dell'AppleWatch con cassa in alluminio e cinturini in plastica. Il confronto mi sembra a favore dell'ultimo arrivato anche se lo estendiamo agli altri orologi intelligenti che ho avuto occasione di vedere e toccare.
Alcuni dettagli, come il cinturino a maglia che si regola in lunghezza staccando le singole maglie e riattaccando le estremità grazie ad un sistema a pressione e incastro, semplificano molto la fase di adattamento perché si riesce a scegliere la lunghezza migliore senza dover ricorrere ad un orologiaio.

Seconda considerazione: il software. L'anima dell'orologio che permette di comunicare con l'iPhone (indispensabile iOS 8.3) sembra essere la marcia in più rispetto alla concorrenza. Dopo i primi minuti direi che molto fluido anche se ogni tanto rallenta, ma credo sia a causa della sincronizzazione iniziale con l'iPhone. Molti aspetti sono gestiti direttamente dall'App Watch sul telefono che permette di regolare tutti i dettagli, di decidere quali app caricare sull'orologio e come gestire le notifiche. Il quadrante è altamente personalizzabile e, cosa assai importante, farlo è molto semplice e immediato. Un vantaggio perché permette di adattare il telefono alle esigenze che possono variare da giorno a giorno.

Terza considerazione: utilizzo. Pur non essendo particolarmente pesante (il peso è nella media dei cronografi in acciaio di pari livello) indossandolo si percepisce chiaramente la la sua presenza. Con mia grossa sorpresa pochi minuti dopo aver indossato l'orologio, mentre mi dirigevo verso la stazione per prendere il treno, è stato istintivo alzare il braccio per vedere l'ora. Ore 14.45: in queste prime due ore non ho potuto ancora sviscerare ogni aspetto del nuovo AppleWatch, ma ho potuto apprezzare il controllo della musica dell'iPhone dallo schermo dell'orologio (pratico e con solo un leggerissimo ritardo) e un po' di messaggi disegnati con un amico programmatore che già da qualche giorno utilizza un AppleWatch.

Evidentemente tutto ciò non basta per farmi dire che vale la pena investire una somma considerevole per comperare l'AppleWatch, ma di sicuro questo è un venerdì un po' diverso (scusate, ora mi devo alzare e muovermi per un minuto, è da un po' che sono seduto).