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LUGANO"Ad Amici ero in ombra. Oggi splendo"

16.04.15 - 06:07
Forte del suo ultimo album e della partecipazione a Sanremo Annalisa si racconta
"Ad Amici ero in ombra. Oggi splendo"
Forte del suo ultimo album e della partecipazione a Sanremo Annalisa si racconta

LUGANO - Con il suo “Splende Tour” ha già registrato il tutto esaurito a Milano e Roma. Forte del nuovo album e della partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, Annalisa è tornata presso gli studi della Rsi, per uno showcase intimo e molto intenso. Un’occasione, questa, per capire meglio chi è, la sua evoluzione dagli esordi con il talent Amici, i suoi sogni, ma anche le sue paure.

Come è cambiato il tuo look dagli esordi televisivi ad oggi?
“Sono cresciuta e cerco di presentarmi in un modo che sia consono con quello che faccio e con i messaggi che voglio veicolare attraverso la mia musica. Credo che il look contribuisca nel far arrivare un certo tipo di comunicazione e di messaggio, legato ad un progetto. Con il disco ‘Splende’, ho cercato di virare su un’immagina più adulta. A Sanremo, per esempio, ero vestita completamente Just Cavalli. Ma questo deve fare venir fuori ciò sei veramente e assicuro che non è per niente facile”.

Nel mondo del rap, per fare un esempio, il tatuaggio sembra imprescindibile dall’artista. Nel tuo caso l’immagine quanto fa la differenza?
“Fa la differenza, certo, ma non è tutto. Funzioni per quello che sei, per quello che porti sul palco. Io cerco di presentarmi al meglio delle mie possibilità, senza esagerazioni. Di imposizioni dall’alto, tra l’altro, non ce ne sono. Sta a te capire dove vuoi andare e come vuoi mostrarti”.


Hai oltre 600mila fan su Facebook. Un successo considerevole, ma anche un modo per essere più esposti alle critiche. Come gestisci questa socialità virtuale?
“La vivo benissimo. Ho tutte le pagine possibili e immaginabili, non solo Facebook, ma anche Twitter, Instagram… Gestisco tutto in prima persona, con la collaborazione del mio staff che si occupa soprattutto delle comunicazioni ufficiali, dei comunicati stampa. I social, d’altra parte, sono utili per costruire uno scambio continuativo con chi ti segue e ti dà tantissimo. Questi sistemi di socialità virtuale ti permettono di entrare nelle loro vite quotidianamente. Poi ovviamente non manca chi arriva per scrivere la cattiveria, per provocare, ma poco mi interessa. Non raccolgo”.

Dallo scorso autunno hanno iniziato ad uscire  brani scritti da te, come “L’ultimo addio”. Hai sentito la necessità di raccontarti, di raccontare qualcosa in generale?
“Ho sentito la necessità di tornare alle origini. In realtà ho sempre scritto. Il mio approccio istintivo alla musica è quello di scrivere personalmente le mie canzoni. Quando ho iniziato, timidamente, da ragazzina, l’ho fatto carta e penna alla mano. In seguito ho percorso tante strade vedendomi spesso sbattere la porta in faccia. Poi è arrivato ‘Amici’ ed è andata bene. Adesso sentivo la necessità di tornare a un approccio più istintivo, vero, mio. Anche per recuperare quella spinta che ti porta a fare la musica. Se perdi quella è meglio se cambi mestiere. Quindi nei miei pezzi presento me, non sono capace a raccontare degli altri. Quando inizio a scrivere è perché è successo qualcosa che mi ha illuminato. Alle volte basta anche soltanto un’emozione”.

In pezzi come “Vincerò” o “Splende” c’è il desiderio di un cambiamento, di una crescita. Sono brani che ti rappresentano?
“Certo, c’è stato un lavoro lungo in questo senso. Ho messo a fuoco delle cose mie, personali, che erano ancora un po’ nebulose. Tutto questo percorso è finito inevitabilmente nella mia musica. Da due anni a questa parte ho iniziato a mettere giù le idee per ‘Splende’. Il primo pezzo è stato ‘Posizione fetale’ che, non a caso, è quello più disincantato e critico. Nel frattempo sono cambiate tante cose, mi sono sentita meglio come persona e questo processo si riflette nel disco. Da qui il titolo dell’album”.

L’altra faccia della medaglia è il buio. Che compare in brani come “Un bacio prima di morire” o “Niente tra di noi”. Si parla anche della fine di un amore. Sei innamorata in questo periodo? E come reagisci di fronte a un amore che finisce?
“In diverse canzoni ci sono delle ombre. Sono rappresentative di alcune fasi di questo mio percorso di crescita. Come reagisco di fronte alla fine di un amore? Dipende. Ci sono amori che devono finire ed è meglio che sia così, quelli che finiscono e nemmeno te ne accorgi, quelli che finiscono in maniera traumatica. Io ho sempre vissuto il rapporto a due in modo molto chiaro. Senza sotterfugi. Posso magari essere stata spiacevole, ma se una cosa non funziona è meglio portarla a termine. In questo momento però va bene, sono innamorata”.

La laurea in fisica e la musica come scelte importanti della tua vita sono una strana combinazione non trovi?
“Hai ragione. Ma non sono scelte che hanno necessariamente a che fare l’una con l’altra. Il fatto è che ho iniziato a studiare musica da bambina, e ho sempre cercato di fare quello per vivere. Non essendo però semplice farne un mestiere ho pensato all’università come soluzione alternativa. I miei genitori, d’atra parte, avevano paura che io non trovassi lavoro. Ero indecisa tra fisica e filosofia. Tra le due, hanno scelto loro. La musica, in ogni caso, non l’ho mai abbandonata e non l’avrei fatto in ogni caso”.

Hai visto la prima puntata della nuova edizione di Amici? Come ti sembra?
“Solo dei pezzettini sul web quindi non riesco a farmi un’idea precisa sulla puntata. Ma ho visto delle cose molto belle, dalla presenza di Saviano, alla divertente imitazione della Raffaele di Belen. Mi piace molto il fatto che ci sia Elisa, sono curiosa di vedere cosa farà con i The Kolors. Emma la conosciamo, è bravissima in quel ruolo. Ho sentito il pezzo di Briga e non è niente male”.

Parli sempre bene del talent di Maria De Filippi, ma se dovessi muovere una critica?
“Se mi costringi (ride). Posso dire che un neo, per me, potrebbe essere il fatto che a volte esce un lato quotidiano di te che esula da ciò che fai artisticamente. Ma la gente impara a volerti bene anche per quello. Questo però ti può deviare e distrarre da quello che fai sul palco. Il mio problema ad Amici era che non partecipavo alle scaramucce, un po’ per carattere, un po’ perché cercavo di concentrarmi sul mio lavoro. Questo non mi faceva arrivare al pubblico per quella che sono, semplice, tranquilla anche una buontempona. Sentivo la pressione delle telecamere e non partecipavo alle dinamiche spicciole della vita quotidiana. Litigavi? Si parlava per due settimane solo di te. Così facendo io ero sempre nell’ombra”.

Hai da poco terminato le riprese per un film. Il cinema può rubarti alla musica?
“Ho interpretato una ragazza che sogna di fare la cantante in “Babbo Natale non viene da Nord", di Maurizio Casagrande. È stato molto bello anche perché mi sono dovuta confrontare con la recitazione e ciò che ho imparato posso portarlo sul palco. La musica è la mia vita, il cinema può al massimo essere una cosa in più”.

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