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SVIZZERAPremio d'onore del cinema svizzero a Jean-Luc Godard

12.02.15 - 10:39
Il grande regista ottiene il prestigioso riconoscimento dell'Ufficio federale della cultura
Premio d'onore del cinema svizzero a Jean-Luc Godard
Il grande regista ottiene il prestigioso riconoscimento dell'Ufficio federale della cultura

BERNA - Il regista Jean-Luc Godard è il vincitore del Premio d'onore del cinema svizzero 2015: un riconoscimento con cui l'Ufficio federale della cultura (UFC) intende premiare l'intera opera di uno dei maggiori protagonisti della Nouvelle Vague. Il premio è dotato di 30 000 franchi e verrà consegnato il 13 marzo con una cerimonia a Ginevra, presente il consigliere federale e ministro della cultura Alain Berset.

Assegnando il premio a Godard, originario di una famiglia franco-svizzera e dal 1953 cittadino di Gland (VD), viene reso omaggio a un artista cinematografico visionario e a un maestro virtuoso del montaggio - fa sapere l'UFC -. Le sue opere d'avanguardia hanno ispirato e continuano ad ispirare generazioni di cineasti in tutto il mondo.

Nel 1960 Jean-Luc Godard conquista la scena internazionale con il suo primo lungometraggio "Fino all'ultimo respiro" (À bout de souffle). Il film con Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg diventa il simbolo di un nuovo movimento, la Nouvelle Vague. Non di rado le sue idee anticonvenzionali e la sua visione critica del mondo nonché la sua abitudine di mettere a soqquadro le strutture narrative pongono a dura prova il pubblico, rileva ancora l'UFC.

Il rapporto tra immagine e linguaggio è sempre stato un tema centrale del suo lavoro, come testimonia anche la sua ultima opera "Adieu au language", presentata per la prima volta e premiata al Film festival di Cannes con il Premio della giuria.

L’opera di Jean-Luc Godard conta oggi più di 40 film ed esperimenti video. Le sue pellicole di fama mondiale hanno influenzato generazioni di cineasti. Non va inoltre dimenticata la sua attività di critica cinematografica, fatta di riflessioni sulla propria opera e su quella degli altri, tra l'altro attraverso innumerevoli contributi per la rivista cinematografica francese "Cahiers du Cinéma".

Ats

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