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Nadine Tokar, wrestler con il sogno di Rio 2016 nel cuore La giovane lottatrice Nadine Tokar si racconta tra il sogno di Rio 2016 e i programmi futuri
TENERO - In previsione delle qualificazioni ai Giochi Olimpici, fino a fine mese il Centro Sportivo di Tenero ospita i quadri nazionali di Swiss Wrestling. E tra un allenamento e l’altro abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Nadine, bernese, classe 1985, che nel corso della sua carriera si è fatta notare più volte a livello internazionale.
Nadine, quando hai iniziato a praticare questa disciplina?
"A sei anni…"
Non è uno sport così comune per una bambina…
"Sì, è vero, ma durante un corso estivo di autodifesa mi sono innamorata del wrestling… Da quel momento non ho più smesso…"
A soli sei anni, non è più adatta la danza?
"L’ho praticata per qualche tempo, ma devo confessarti che non mi ha mai affascinato…"
Qual è stata la reazione dei tuoi genitori nel momento in cui hai mostrato il tuo interesse verso questo sport?
"Erano entusiasti… Mi hanno sempre supportato…"
E la reazione dei tuoi compagni di scuola?
"Avevano paura… (ride)"
Chi è il tuo punto di riferimento?
"La campionessa giapponese Saori Yoshida".
Hai mai combattuto con lei…
"Purtroppo non ancora… Spero capiterà a Rio…"
In maggio compirai 30 anni… Fino a quando hai intenzione di gareggiare?
"Smetterò dopo i Giochi Olimpici…"
Cosa vedi nel tuo futuro?
"Lavorerò per la Federazione Svizzera di Wrestling… Farò l’allenatrice…"
Nei tuoi programmi c’è anche una famiglia? Dei bambini?
"Sicuramente…"
Li porterai immediatamente in palestra a lottare?
"Certo, come potrei non farlo…"
