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LUGANO“Ecco il mio Tempo Reale”

28.11.14 - 06:16
Nell’attesa di vederlo esibirsi al Palacongressi lunedì 1. Dicembre, Francesco Renga racconta il suo ultimo album.
“Ecco il mio Tempo Reale”
Nell’attesa di vederlo esibirsi al Palacongressi lunedì 1. Dicembre, Francesco Renga racconta il suo ultimo album.

LUGANO - Nell’attesa di vederlo esibirsi al Palacongressi lunedì 1. Dicembre, Francesco Renga racconta “Tempo Reale” (Sony, marzo 2014), il suo ultimo album.

Francesco, qual è il “Tempo Reale”?

È un tempo in movimento… Vedo dei segni di cambiamento che mi danno speranza.

Rispetto alle tue produzioni precedenti, in questo disco si contano numerose collaborazioni… Cosa mi puoi dire di questo aspetto?

È stata un’esperienza nuova e molto interessante. Ho trovato dei compagni di viaggio fantastici: Elisa, Kekko (Silvestre, ndr) e Giuliano (Sangiorgi), che hanno reso “Tempo Reale” davvero unico.

Raccontami il processo di lavorazione…

Mi sono focalizzato sulla voce, cantare canzoni scritte da altri autori mi ha permesso di essere più libero e di scoprire timbri e colori inediti. Inoltre, ho lavorato molto bene con Michele Canova, il produttore, che ha dato al disco un suono nuovo e contemporaneo.

Perché quattro anni dal tuo penultimo album, “Un giorno bellissimo” (Universal, 2010)?

Ho lavorato moltissimo per “Tempo Reale”, sia nella scelta dei testi, sia nella scelta dei suoni. È stato un lungo periodo di ricerca in cui ho viaggiato, vissuto la vita di tutti i giorni, la casa, i bimbi. Visto il risultato sono molto soddisfatto. A questo nuovo progetto ho dedicato tutto il tempo che si meritava. Devo ringraziare tantissimo il pubblico, che al mio ritorno mi ha accolto con un grandissimo affetto ed entusiasmo.

Quando hai scoperto la tua voce?

Diciamo che ho realizzato il mio sogno: mi sono visto cantante fin da adolescente, ovvero dalle prime volte nelle sale prove della mia città!

Quanto è cambiata la scena musicale italiana rispetto al tuo inizio con i Timoria?

Diciamo che è cambiato molto lo scenario della musica, del fare musica. All’epoca c’erano ancora tantissimi club dove suonare, produrre, incontrarsi. Ora è cambiato l’approccio anche perché la tecnologia permette di creare in modo diverso.

Quali i più bei ricordi del periodo con la band?

Ho ricordi bellissimi. Tutte le esperienze servono per crescere e migliorarsi. È stato un periodo vissuto con molta passione, intensità, amore per la musica.

Tempo fa si diceva che saresti tornato a collaborare con Omar Pedrini… Mi sbaglio?

Io e Omar ci sentiamo. L’ho invitato a uno dei miei concerti. Ma come già saprai, recentemente è stato sottoposto a un intervento chirurgico… Ora sta bene e sono molto felice per lui…

Oltre a focalizzarti sul tour, in questo periodo stai lavorando anche al tuo prossimo album?

Un artista lavora sempre… Ogni giorno costruisce il suo futuro attraverso la ricerca, gli incontri, i concerti, la vita quotidiana…

Che rapporto hai con la Svizzera italiana?

Ricordo dei concerti bellissimi con un pubblico fantastico… Non vedo l’ora di essere lì sul palco!

 

 

 

 

 

 

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