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STATI UNITIMichael Jackson: l'ex moglie incolpa i collaboratori

05.11.13 - 10:44
Secondo Debbie Rowe molte persone vicine al cantante non hanno fatto nulla per impedire che succedesse il peggio
Cover Media
Michael Jackson: l'ex moglie incolpa i collaboratori
Secondo Debbie Rowe molte persone vicine al cantante non hanno fatto nulla per impedire che succedesse il peggio

LOS ANGELES - Michael Jackson è morto a causa dell'avidità e dell'indifferenza delle persone che gli stavano accanto. La pensa così Debbie Rowe, ex moglie del leggendario re del pop deceduto nel 2009 a causa di un'intossicazione da Propofol, un potente anestetico che il cantante utilizzava per prendere sonno.

La dipendenza da farmaci della star è stato un tema fortemente dibattuto in occasione del processo intentato da Katherine Jackson, la madre di Michael ai danni dell'agenzia di promoter del divo, l'AEG e, ora, anche l'ex moglie Debbie Rowe ha voluto dire la sua.

La donna, sposata con Jackson dal 1996 al 1999, dal quale ha avuto anche due figli, ritiene infatti che molte persone vicine al divo non abbiano fatto nulla per evitare il peggio già ai tempi della loro separazione. «Le persone coinvolte sono tantissime: ogni ballerino, ogni musicista, cameraman, ogni santissima persona che era sul palco con lui e che è stata testimone del suo lento degrado», ha dichiarato la donna a Entertainment Tonight.

Secondo la Rowe infatti dovrebbero essere processate tutte quelle persone che, pur accorgendosi della sofferenza di Jackson, non hanno fatto nulla per aiutarlo. «Che Dio proibisca loro di tirar fuori una telecamera e dia la notizia a qualcuno come Entertainment Tonight e basta», ha dichiarato l'ex moglie del divo che ha poi rincarato la dose sostenendo che molti dei collaboratori di Jackson erano coscienti di quello che stava succedendo ma hanno preferito chiudere un occhio, vinti dall'avidità e dall'ego. «Tutti volevano semplicemente lavorare con lui. Volevano andare in tour con Michael Jackson».

«Tutte le persone che hanno sempre sostenuto di essergli vicino, di aver sempre fatto di tutto per lui in realtà sono colpevoli perchè non hanno fermato la sua lenta discesa agli inferi... Per loro era più importante dire che avevano collaborato con Michael Jackson. Un uomo è morto. Un padre è morto. Un figlio è morto».

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