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La star di Victor Victoria si sente irriverente e sempre su di giri, anche quando si trova di fronte ai big hollywoodiani
MILANO - Victoria Cabello, la ragazza più sfacciata del piccolo schermo ne è convinta: nella vita, un po' di audacia, unita al talento, ovviamente aiuta. «Ho una discreta faccia tosta, mi viene naturale, anche perché mi piace vedere le reazioni. Da piccola ero il maschiaccio del gruppo, al mio paese giocavo a calcio, facevo trial», conferma la Cabello, «attraverso la televisione ho potuto esprimere una parte che reprimevo».
Prima di giungere al successo come conduttrice televisiva la ragazza dalla frangetta liscia e gli occhi furbetti da bambina si è fatta notare anche oltreoceano chiedendo a George Clooney di sposarla o in occasione del Festival di Sanremo a John Travolta di massaggiarle i piedi in diretta.
La star ha però rivelato che questo suo comportamento audace e irriverente le ha causato notevoli problemi in passato: «Non faccio la protagonista per narcisismo, semplicemente mi diverte. Da bambina mi piaceva stare al centro dell'attenzione, la clown del gruppo ero sempre io, era il mio modo per farmi benvolere. Sono cresciuta così, facendo battute, ma a volte, dopo, mi sentivo come un rinoceronte nel deserto. Stavo male. La mia immagine è rimasta quella della ragazzaccia che non si ferma davanti a niente, ma anch'io sono timida e ho sempre l'ansia da prestazione».
Nata a Londra ma cresciuta a Valsolda, vicino a Como, da madre inglese e padre italiano la Cabello attribuisce questo suo spiccato senso dello humor alle sue origini per metà britanniche: «Non so se sia scritto nei miei geni, ma il fatto di essere per metà inglese mi ha preservato, non provo timore reverenziale nei confronti di nessuno, non metto la star sul piedistallo. A me piace l'idea di coinvolgere l'ospite di turno, non di prenderlo in giro: se tratti il personaggio da persona normale si regola di conseguenza».
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