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Il cantante ammette di aver voltato pagina dopo i problemi personali e giudiziari del 2014
LOS ANGELES - Continua l' 'operazione-simpatia' di Justin Bieber che, dopo aver a più riprese affermato di essersi pentito degli atti vandalici che hanno caratterizzato il suo tribolato 2014, insiste nel dire di essere cambiato.
Il cantante, infatti, non ci sta ad essere etichettato come egoista e focalizzato solamente su se stesso e, se dopo Selena Gomez, con cui ha rotto lo scorso ottobre dopo 4 anni, dovesse bussare al suo cuore un'altra ragazza, questa volta confessa che non commetterà più gli stessi errori del passato.
Al numero di aprile del magazine 'Men's Health', Bieber, arrestato nel gennaio del 2014 per guida in stato di ebbrezza, corse clandestine e resistenza a pubblico ufficiale, ha rivelato: "Aspiro a diventare un modello da seguire. È stato un anno davvero impegnativo per me, in cui ho capito molte cose. Ho fatto dei cambiamenti. Pensate ... un anno ieri ero in prigione".
Justin, che ha sfondato nel mondo del pop a soli 15 anni, crede di essere cresciuto troppo in fretta.
"Dovevo crescere in fretta - continua - Sono cresciuto per la gente ma non è stato facile. C'erano cose che dovevo fare, frequentare una ragazza, confrontarmi, ma non ho avuto tempo perché dovevo dimostrare di essere già grande. E adesso mi rendo conto di essermi perso alcune cose".
La sindrome di Peter Pan sembra comunque non voler abbandonare Justin, restio all'idea di diventare adulto.
"Vorrei rimanere sempre così, con il mio senso di purezza interiore. Non voglio perderlo" - ha concluso.
