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Durante le riprese del suo ultimo film l’attore inglese si è spesso lasciato travolgere dall’emozione
LONDRA - Benedict Cumberbatch ha pianto sul set del suo ultimo film, «The Imitation Game», in cui interpreta il noto matematico e crittoanalista Alan Turing. A causa dell’imbarazzo e della discriminazione dovuti al suo orientamento sessuale, Turing si è tolto la vita nel 1954, all’età di 41 anni.
«È veramente imbarazzante quando sei nel film e devi fare un passo indietro perché sei immerso nelle lacrime, perché sembra che stai piangendo per la tua stessa performance e non è affatto così!», ha raccontato il divo britannico.
«È successo durante le riprese, in una scena insieme a Keira (Knightley, ndr), e ho sentito che stavo per scoppiare a piangere. Non riuscivo a smettere, perché a quel punto ero nei suoi panni già da un po’ ormai… Dio, che tristezza. E non riuscivo a tornare in me, e questo non è per niente una buona cosa nella recitazione».
L’affascinate attore è notoriamente riservato e non ama rivelare dettagli sulla sua vita privata. Sono note tuttavia le collaborazioni con varie associazioni umanitarie tra cui la Prince’s Trust, per il finanziamento dei giovani, e Stop the War, contro le guerre nel mondo, cause a cui Cumberbatch tiene in modo particolare.
«Mi preoccupo tanto per lo stato in cui si trova il mondo ed è sorprendente vedere quello che alcune persone definiscono importante. Io cerco sempre di essere ottimista. Adoro immergermi nella natura, sono felice come non mai se mi ritrovo a guardare il mare», ha continuato.
«Mi piace perdermi nel momento, nella meditazione che trovo nell’orizzonte, nel punto in cui il cielo si fonde con il mare… so che sembra banale però per me è davvero importante alimentare quello che di umano c’è dentro di noi».
