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ITALIAMarco Baldini: "Non fate collette per me"

17.11.14 - 19:06
Il conduttore lancia un messaggio su Facebook: "Vi ringrazio ma date i soldi a chi ha figli o agli esodati"
Marco Baldini: "Non fate collette per me"
Il conduttore lancia un messaggio su Facebook: "Vi ringrazio ma date i soldi a chi ha figli o agli esodati"

ROMA - inseguito dai creditori per i suoi debiti di gioco, Marco Baldini è intervenuto su Facebook, rifiutando l’idea della colletta che stava iniziando a farsi strada tra amici e fan. «Ringrazio tutti quelli che stanno scrivendo, anche quelli che mi criticano più o meno aspramente (…). Non posso accettare l'idea della colletta: se volete aiutare qualcuno aiutate ad esempio chi è stato esodato e ha figli o magari qualche anziano che la sera va nei cassonetti dei rifiuti al mercato per prendere frutta e verdura che hanno scartato i negozianti. Loro hanno sicuramente più bisogno di me».

«Io non sarei mai capace di prendere un euro da chi come voi mi apprezza come personaggio radiofonico o televisivo – ha aggiunto -. Questo lo faccio gratis. Io non mi compiango anzi sono il primo giudice di me stesso. Le mie interviste, le mie esternazioni altro non erano che chiarimenti nei confronti di una certa stampa che spesso demonizza senza sapere e tira somme che non deve tirare. Nei confronti degli ascoltatori che mi chiedevano perché avevo mollato e nei confronti di chi mi vuole bene e ogni volta che scrivono "giocatore compulsivo" soffrono. Tutto qui. Comunque Vi ringrazio tutti, siete delle gran brave persone».

Lo showman ha anche raccontato il suo dramma al Corriere della Sera, dove ha approfondito il suo addio a Fuoriprogramma, la trasmissione condotta su Radio 1 insieme a Fiorello. Una decisione sofferta e presa per tenere l’amico fuori dai guai, perché i creditori «potrebbero arrivare lì e fare una piazzata tremenda visto che "Fuoriprogramma” non si registra in uno studio, ma in un bar in mezzo alla strada. Troppo pericoloso».

Baldini, ridotto allo stremo per colpa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo, ha poi spiegato: «Dovrei lavorare tantissimo per poter pagare i debiti, ma non sono in condizioni di poter lavorare».

«Con la paura ci si abitua a vivere – ha aggiunto -. Io sono solo sfinito. Quando mi sveglio alle sei cominciano le telefonate, le urla. E so che sarà così fino alla notte. Prima o poi dovrò smettere di lavorare completamente anche perché non ce la faccio più con la testa. Ho 55 anni, il mio fisico non regge. Mi verrà un infarto».

 

 

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