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LUGANOUna regina della chitarra alla corte del re del pop

14.03.14 - 07:00
Si unì a lui nel 1987. Jennifer Batten, sabato a Palazzo dei Congressi per un concerto tributo, racconta il suo Michael Jackson. "Valeva più da morto che da vivo. Le molestie sessuali? Una bugia per estorcergli denaro".
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Una regina della chitarra alla corte del re del pop
Si unì a lui nel 1987. Jennifer Batten, sabato a Palazzo dei Congressi per un concerto tributo, racconta il suo Michael Jackson. "Valeva più da morto che da vivo. Le molestie sessuali? Una bugia per estorcergli denaro".

LUGANO - Jennifer Batten ha 56 anni e una voglia sconfinata di salire ancora a lungo sopra il palco. Per se stessa, dice, e per Michael Jackson, al quale deve parte della sua carriera. Aveva 29 anni quando fu scelta per far parte della band: e anche se oggi rivendica la propria autonomia, lo fa con rispetto e riconoscenza. Un amico non si rinnega né si dimentica in fretta: e lei è cosi che può permettersi di definirlo. Per questo sabato sarà a Palazzo dei Congressi, ore 21: ospite d’onore del tributo al re del pop con Vittorio Masullo, fra i suoi più celebri sosia.

Jennifer, salirai sul palco per i fan Michael Jackson: sei l’unica persona che riesce a farlo sentire meno lontano.
“Certo, per alcune persone sono la cosa più vicina a Michael con la quale possono entrare in contatto. Ma oggi basta andare su youtube per capire che cosa aspettarsi da uno show. Nel web ci sono molti esempi della mia musica. Ho anche un sacco di fan che mi conoscono grazie ai tour con Jeff Beck”.

Come hai cominciato a suonare per Micheal?
“Grazie a una telefonata, ho saputo che stava facendo dei provini a Los Angeles. Ho avuto la fortuna di ottenere un posto per un’audizione. Quel giorno c’erano un centinaio di persone. Qualche giorno dopo ho ricevuto un’altra chiamata: mi chiedevano di andare a suonare con la band e vedere come andava. 

Perché credi abbia scelto te?
“Non gliel’ho mai chiesto, ma di recente ho visto il video del mio provino, che risale a oltre 25 anni fa. C’era tutto quello che lui amava. Credo sia questa la ragione”.

Il primo incontro con lui?
“È stato fantastico. Mi ricordo il suo aspetto così radioso, aveva un sorriso meraviglioso e denti bianchi e perfetti. Per me fu un onore, oltre che una grande emozione”.

E il tuo ricordo più bello?
“Quando abbiamo chiuso il parco Disneyland di Tokyo: ce ne siamo impadroniti per qualche ora, era tutto per noi”.

Che cosa ti affascinava di lui, come persona e come musicista?
“La sua visione creativa era incredibile. Aveva il controllo di ogni aspetto dello spettacolo ed era davvero entusiasta di tutte le nuove idee che avrebbe presentato al suo pubblico”.

Che cosa pensi delle accuse di molestie sessuali?
“Credo che si sia fatto di tutto, pur di estorcergli del denaro. L'uomo che lo accusava si è suicidato dopo la sua morte. La seconda accusa veniva da una donna che si è guadagnata da vivere citando persone in giudizio. Ho già detto abbastanza”.

La sua morte: come l’hai saputo?
“Mi chiamò un amico per darmi la notizia. Non ci credevo”.

E che idea ti sei fatta?
“Michael vale più da morto di quanto potesse valere da vivo. Nessuno mi convincerà che sia stato un incidente”.

Ti capita mai di sentirti “la chitarrista di Michael Jackson”, un po’ messa in ombra da lui?
“Mai”.

Difficile essere donna e artista?
“Le arti creative sono una sfida per tutti. Suppongo che per me sia stata più una sfida diventare quel genere di chitarrista che sono, capace di dominare il palco. Ma ho anche avuto grande fortuna, nella mia carriera, dunque è difficile rispondere e inutile soffermarsi troppo su questo aspetto”. 

Come donna, senti di avere limiti maggiori sul palco?
“Limiti? Che cosa sono?”.

Progetti per il futuro?
“Ne ho un sacco su cui sto lavorando, dalle arti del vetro e del metallo ai libri alla musica. C'è sempre qualcosa da fare. Ho fatto dei concerti con qualche band, così come ho continuato a produrre video dei miei show personali”.

Arriverà il momento di smettere?
“Solo quando il mio corpo non reggerà più”.

Qual è il modo migliore per tenere in vita Michael Jackson?
“Qualunque cosa susciti ricordi ed emozioni nei fan. Non è il tributo in sé, ma la qualità che conta”.

 

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