A colloquio con una studentessa del Master of Arts in Music Performance al Conservatorio della Svizzera italiana
Chi sei?
"Sono Sharipa Tussupbekova e vengo dal Kazakistan. Mi sono trasferita in Italia con mia mamma quando avevo 10 anni, per studiare all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola sotto la direzione di Pavel Berman che è ancora oggi il mio maestro".
Cosa studi alla SUPSI?
"Sono violinista e frequento il Master of Arts in Music Performance al Conservatorio della Svizzera italiana".
Segni particolari?
"Sono l’unica musicista della mia famiglia, altrimenti sono tutti medici. Adoro la musica elettronica e il rock, vado a tantissimi concerti e non mi perdo un festival… sono una rockettara e una dj amatoriale. Mi piace pensare che la passione per il rock me l’abbia trasmessa mia mamma che quando era incinta ascoltava sempre i Depeche Mode. Mi diletto anche nel canto; una volta mi è capitato di cantare in scena con i Thirty Seconds to Mars!"
I 20 minuti che non dimenticherai mai della tua esperienza in SUPSI?
"Lo scorso dicembre, ho suonato come solista ad un concerto di 900 presente dedicato a Scelsi e il suo brano Anahit mi ha emozionato. Mi è piaciuto tantissimo anche il primo concerto di neon&caffeine di quest’anno; l’atmosfera un po’ buia, la sperimentazione del suono e le contaminazioni di musica elettronica mi hanno affascinata".
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
"Vincere la Queen Elisabeth Competition a Brussels. Penso che vincere questo concorso sia il top: se lo vinci, sei a posto per la tua carriera!"
Qual è il tuo slogan?
"La vita non è aspettare la fine della tempesta, è imparare a ballare sotto la pioggia".